Cantù, sparito un pezzo di storia
Abbattuta la villa di via Damiani

L'abitazione fu teatro di un episodio per alcuni versi oscuro, ovvero la morte del partigiano Giovanni Spazzini, il 28 aprile 1945, durante l'operazione per la cattura di un fascista che si supponeva asserragliato nella villetta situata tra via Risorgimento, via Damiani e Corso Unità d'Italia

CANTU' Nei giorni scorsi è stato abbattuto uno storico edificio in via Paolo Damiani. E' un altro pezzo della vecchia Cantù che se ne va. Si tratta di una villetta unifamiliare che in pratica costituiva l'unico numero civico della strada, sul lato sinistro, mentre sul lato destro si trova la chiesa di San Michele che si affaccia su corso Unità d'Italia. Il proprietario ha infatti deciso di vendere ad una società immobiliare. Sono state poi sradicate le piante che si trovavano all'interno del terreno della stessa villetta, che fu teatro di un episodio per alcuni versi oscuro: descritto finora soltanto in un volumetto del giornalista Gianni Paini, "I Giorni dell'Insurrezione", edito nel 1995. Scriveva Paini a proposito della villetta: «Sono però da segnalare altre morti: quella del partigiano Giovanni Spazzini, il 28 aprile 1945, durante l'operazione per la cattura di un fascista che si supponeva asserragliato nella villetta situata tra via Risorgimento, via Damiani e Corso Unità d'Italia (i nomi delle strade sono quelli attuali, ndr). Circondata la casa, qualcuno ha cominciato a sparare. Quelli che si trovavano dalla parte opposta si sono sentiti fischiare le pallottole sopra la testa e hanno risposto al fuoco. Sono stati sparati centinaia di colpi, dalle strade ma anche dal campanile, da piazza San Rocco, dal ronco Ugo Ricci (dalla ringhiera allora esistente e che si affacciava sulla piazza prima della costruzione del grattacielo, ndr). E' in questo "combattimento" tra partigiani che ha perso la vita lo Spazzini. Per la cronaca, il fascista ricercato non era in quella casa».

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