Comaschi in coda per le tasse
Lo Stato incassa 300 milioni di euro

È stato di un miliardo, 327 milioni, 525mila 221 euro il reddito imponibile, cioè la ricchezza prodotta dalle persone fisiche a Como, sul quale applicare le imposte nel 2008, ultimo anno disponibile (dati ministero dell'Economia e delle finanze).

COMO «E anche stavolta è fatta: ho pagato le tasse di novembre»: è stampata in faccia la soddisfazione del contribuente che riordina la ricevuta nella cartellina «Irpef 2010», intestazione a pennarello. Come tutti quelli che pagano, ha versato a giugno il 40% di tasse sui redditi 2010 e il 60% ieri, 30 novembre; si sente nella schiera degli onesti e in vena di battute :«Dio ordinò secco: settimo, non rubare e lo fece incidere sulle Antiche tavole che consegnò a Mosè. Estensione dei governi del XXI secolo: capo primo, non rubare al Fisco. Sapete - interroga - che hanno messo le tasse sui proventi della prostituzione?». No, non lo sapeva nessuno, ma non c'è da stupirsi. C'è aria di neve e di rammarico, piuttosto: chissà dove vanno a finire tanti soldi. È stato di un miliardo, 327 milioni, 525mila 221 euro il reddito imponibile, cioè la ricchezza prodotta dalle persone fisiche a Como, sul quale applicare le imposte nel 2008, ultimo anno disponibile (dati ministero dell'Economia e delle finanze). Almeno 300 milioni di euro sono stati prelevati dal Fisco, tra aliquote minime del 20% ed aliquote massime del 43%. La compartecipazione Irpef spettante al Comune nel 2010 è stata di 1.244.239,76 euro. Con il resto, lo Stato ha provveduto ai suoi compiti: servizi pubblici, scuola, giustizia, infrastrutture e chissà perché a questo ragionamento, qualcuno oppone ancora un «buuh, non è vero» ed esprime fiducia nel federalismo fiscale. Un miliardo e mezzo di euro producono complessivamente i 48.947 contribuenti comaschi, di cui 625 non arrivano neanche a mille euro all'anno; 1.289 superano i centomila euro e in 10.137 sono nella fascia tra i 15.000 e i 20.000 euro. Nell'anno d'imposta 2005, per avere un termine di paragone, furono 48.866 i contribuenti comaschi, di cui 371 con un reddito fino a 1.000 euro, 1.050 oltre i 100.000 euro e 10.962 nella fascia tra i 15.000 e i 20.000 euro. Ieri, scadeva l'autotassazione per chi ha un doppio reddito, uno da lavoro e uno da fabbricati, per esempio e i versamenti effettuati fino a lunedì sono stati circa 39.500. Ma qualche commercialista segnala clienti «evasori per forza». Non hanno i soldi per pagare le tasse. «Gli altri anni, chiedevano un prestito alle banche. Adesso, le banche hanno stretto i rubinetti. Se i soldi non ci sono, non ci sono - dicono i professionisti - aspettano l'accertamento e chiederanno la rateizzazione». A novembre, non è consentito rateizzare. In compenso, c'è chi avrà chiesto un sistema per pagare un po' meno. «Certo che l'ha chiesto - è la risposta - e l'ha chiesto con rabbia, perché è arrabbiato con il Fisco. Da gennaio a  giugno ha lavorato per pagare tasse, sovrattasse, imposte, contributi». I commercialisti hanno detto di no, niente trucchi e niente inganni,ricordando che tra le novità di quest'anno c'è il redditometro. «Io ho detto ad un cliente: se hai speso 50.000 euro per ristrutturare un appartamento, non puoi dichiarare 30.000 euro di reddito. L'agenzia delle Entrate te ne chiederà conto - è un'esperienza - ma c'è gente che non ha ancora capito».
Per la statistica, il 25% non ha ancora capito che le tasse si devono pagare. Tutte.
Maria Castelli

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