Uccisa 25 anni dopo
il primo litigio per le capre

Livo: era il 4 dicembre del 1985, alle 12,30, quando le capre di Pierina Alietti Gherbi erano finite nel giardino di Valindo Rossini, anche in quella occasione attratte dai cavoli. Un precedente inquietante alla luce dell'omicidio di venerdì

LIVO Era il 4 dicembre del 1985, alle 12,30, quando le capre di Pierina Alietti Gherbi erano finite nel giardino di Valindo Rossini, anche in quella occasione attratte dai cavoli. E' a dir poco inquietante l'episodio, avvenuto esattamente 25 anni prima, che si era concluso con una querela da parte del proprietario del fondo nei confronti della proprietaria degli animali.
Come sia invece andata  a finire nel primo pomeriggio di venerdì è tristemente noto e Valindo Rossini, 62 anni, ora si trova al carcere Bassone con l'accusa di omicidio volontario e detenzione di arma illegale. Nel lasso di tempo che separa i due episodi, i carabinieri di Gravedona non hanno mai più avuto a che fare con i problemi di vicinato fra i Rossini e i Gherbi fino a quando il signor Valindo venerdì pomeriggio si è presentato in caserma con una pistola in mano dicendo "Ho ammazzato la mia vicina di casa".
L'omicida si è consegnato, è arrivato a bordo della sua auto, e ha raccontato ai militari la dinamica di quanto accaduto. L'uomo, quando si è accorto che le capre del vicino gli stavano mangiando i cavoli, è uscito nel giardino impugnando la pistola, una Beretta modello 34 calibro 9, illegalmente detenuta (Rossini aveva il permesso di detenere una carabina, che gli è stata sequestrata). Sul posto erano poi giunti i proprietari degli animali, Pierina Alietti e il marito: i coniugi Gherbi avevano avuto una discussione con Validno Rossini ma la situazione, almeno inizialmente, non era degenerata. Il marito avrebbe anche rassicurato il proprietario della casa sul fatto che gli avrebbero pagato i danni procurati dalle loro capre e si era diretto sul retro dell'abitazione, lasciando la moglie all'interno del giardino, per recuperare gli animali. E' stato in questo secondo momento che si è consumata la tragedia, come riferito ai carabinieri dallo stesso Rossini: al "Denunciami ancora" pronunciato dalla signora, l'uomo è scattato e ha esploso due colpi di pistola alla schiena della vittima, poi morta fra le braccia del marito.
L'autopsia sul cadavere verrà eseguita domani mentre sempre domani l'uomo arrestato verrà interrogato in carcere dal gip.
I carabinieri del capitano Natale Grasso ieri hanno perlustrato con il metal detector l'area del giardino alla ricerca del secondo bossolo, il primo era stato ritrovato subito dopo l'omicidio. I funerali di Pierina Alietti Gherbi verranno celebrati quando dalla procura verrà dato il nulla osta.

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