L'economia comasca si rialza
E' tornata la voglia di impresa

Il capoluogo lariano, insieme a Bergamo, quest'anno ha registrato una crescita del +0.7% rispetto al 2009. Taborelli: "Ci vorranno almeno altri due anni per riportarci ai livelli pre-crisi"

COMO - La Lombardia prova a rialzarsi dalla crisi e Como è, insieme a Bergamo, la provincia che nel 2010 ha registrato le migliori performance imprenditoriali rispetto al 2009, con una crescita del +0,7%, mentre la regione è cresciuta dello 0,2% rispetto al contesto nazionale. Positivo dunque a Como il saldo numerico delle imprese, passate dalle 44.883 del 2009 alle 45.217 di quest'anno, in un contesto lombardo che vede oggi attive 827.296 imprese con un'incidenza del  15,6% sull'intera imprenditoria italiana.
A dirlo è la Camera di Commercio di Milano che ieri ha diffuso i dati economici di tutte le province lombarde mettendo a confronto il terzo trimestre 2010 con quello del 2009, cioè l'anno peggiore della crisi.
Ciò significa che il segno positivo del 2010 deve fare i conti con le perdite, ben più pesanti, del 2009, per rendersi conto che il raggiungimento dei dati pre-crisi è ancora lontano.
«Como ha ottenuto risultati superiori alle altre province? - dice il presidente di Confindustria Como Ambrogio Taborelli - La trovo davvero una cosa incredibile. Escono tante statistiche e tutte sono da prendere con le molle, positivi o negativi che siano i loro risultati. Noi non siamo né meglio né peggio delle altre province. Siamo in un distretto con una vocazione più tessile che metalmeccanica e ovunque i tempi di reazione alla crisi sono diversi a seconda della prevalenza di un settore rispetto all'altro. Ora le statistiche sul tessile danno di nuovo segno positivo, ma vanno rapportati a quanto abbiamo perso nel 2009. Che importanza vuole che abbia sapere che quest'anno si è fatto un +20% quando nel 2009 abbiamo avuto un -35%. Significa che la strada è ancora lunga».
Tuttavia, conferma, la ripresa c'è, però «è discontinua, irregolare, senza possibilità di pianificazione del lavoro. E' una ripresa - aggiunge - che quest'anno è iniziata ma molto lentamente, con una linea tendenziale in salita. Il tessile sta andando meglio, ma se poi nei macro numero risultiamo meglio di altre province ritengo che ciò non cambi nulla. Abbiamo patito pesantemente nel 2009, il 2010 ha permesso a molti di risollevare la testa ma l'obiettivo è lontano». «Comunque mi sento certo che torneremo ai livelli pre crisi in un paio d'anni, e molte cose saranno cambiate». E immagina un futuro vicino con aziende che dalla crisi avranno imparato ad essere molto più reattive e decise sulla gestione dei costi.
Intanto, sempre secondo gli stessi dati camerali, qualche cambiamento già si profila: a trainare l'economia di quasi tutte le province, Como inclusa, è il settore del commercio, che ha più di un quinto del totale delle imprese attive, seguito dalle costruzioni (17,9% regionale) e l'industria (13,1% di peso e con una perdita del - 2,1% rispetto al 2009). Fra i settori, cresce quello di fornitura energetica, gas, vapore e aria condizionata con un +26,9% rispetto all'anno scorso, insieme a wuello dei servizi alle imprese (+3,5%) e dell'istruzione (+3,5%).
Maria G. Della Vecchia

© RIPRODUZIONE RISERVATA