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Giovedì 30 Dicembre 2010
Rapinese in corsa solo
Vuole fare il sindaco
"Non posso fare altro che andarmene. Ma sono loro che sputano nel piatto in cui hanno mangiato. Io ho onorato la maglia. Ma Como è il paese della Sambuca Molinari"
COMO Alessandro Rapinese lascia il gruppo consiliare Area 2010, finisce nel gruppo misto di minoranza e ufficializza la candidatura a sindaco con il sostegno della sua nuova associazione, Adesso Como. L'annuncio è arrivato ieri mattina. Rapinese ha colto l'occasione per criticare l'operato della maggioranza, ma anche l'opposizione: «In consiglio ho 39 nemici, l'unico che vorrei nella mia lista è Donato Supino. L'amministrazione è allo sbando, non si riesce neanche a eleggere il presidente di una commissione. Il cantiere delle paratie non ha raggiunto un solo obiettivo, per fortuna ora si è mossa la corte dei Conti. Accadono cose assurde. La Lega, che avrebbe voluto far cadere Bruni, ha rinunciato perché non è arrivato il via libera da Roma. Io li ho votati un sacco di volte, in passato, ma si dimostrano il partito più centralista di tutti. E poi questo è il Comune di “Sambuca Molinari”, l'assessore che pensa di risolvere il problema delle buche mettendo i cartelli per segnalarle (il riferimento è a Stefano Molinari, bersaglio dell'ultima maglietta realizzata da Rapinese, ndr)».
Ancora: «All'interrogazione con cui chiedevo dov'è finita l'ultima delibera sulla Ticosa votata in consiglio mi è stato risposto che dev'essere integrata per poter essere pubblicata. Ma non è stato fatto e giace da mesi in un cassetto». Quanto alla minoranza: «Il governo è debole, l'opposizione ancora di più, come a Roma. Il Pd ha fatto del caso Ca' d'Industria un cavallo di battaglia, tuttavia ha le stesse responsabilità della maggioranza, visto che il suo rappresentante nel Cda ha votato come gli altri. E la commissione speciale, presieduta dal consigliere del Pd Marcello Iantorno, non ha ancora prodotto una relazione conclusiva». Rapinese ne ha anche per gli altri: «Spero che alle prossime elezioni si presentino liste civiche vere, Molteni e la Marzorati in sostanza appoggiano un partito. E credo che non ci sarà spazio per esperienze come quella di Magatti».
Sull'addio ad Area 2010, spiega: «Penso di aver servito e onorato Area 2010, anche se per due anni mi sembrava di essere sul set di “Lost”, nessuno si è mai fatto vivo. Improvvisamente, nelle scorse settimane, il direttivo in un comunicato mi attacca pesantemente senza nemmeno convocarmi. E ora compare una lettera di Giorgio Carcano, che è sempre stato una presenza “virtuale”, in cui vengo definito deludente. Incredibile. Non posso fare altro che andarmene. Ma sono loro che sputano nel piatto in cui hanno mangiato. Io ho onorato la maglia, anche se il mio collega in consiglio Dario Valli (ora resta l'unico rappresentante di Area 2010, ndr) non mi aggiornava nemmeno sulle riunioni dei capigruppo. Mi candiderò a sindaco - annuncia - con l'associazione Adesso Como, che ha 400 associati e 1.500 sostenitori su Facebook. Area 2010, invece, ormai rappresenta quattro persone».
Mi. Sa.
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