In un anno persi 3.181 posti:
"Ripresa a rischio senza lavoro"

Meno persone rimaste senza lavoro, ma cassa integrazione in crescita. Bilancio di fine anno sul fronte delle aziende in crisi tracciato dalla Cgil Lombardia. Sono 3.181 i licenziati a Como nel 2010, dal mese di gennaio al mese di novembre. In lieve calo rispetto al 2009 in cui erano stati 3.211.

COMO (abdb) Meno persone rimaste senza lavoro, ma cassa integrazione in crescita. Bilancio di fine anno sul fronte delle aziende in crisi tracciato dalla Cgil Lombardia. Sono 3.181 i licenziati a Como nel 2010, dal mese di gennaio al mese di novembre. In lieve calo rispetto al 2009 in cui erano stati 3.211. Settantanove i frontalieri rimasti senza lavoro, 1548 quelli di aziende con più di 15 dipendenti. Dato leggermente inferiore rispetto ai disoccupati di imprese con meno di 15 dipendenti: 1.554. La cassa integrazione guadagni a Como è aumentata del 24%, un punto inferiore alla linea regionale che si attesta sul 25%. La situazione più critica in Lombardia l'ha vissuta Bergamo dove la crescita della cassa è stata pari all'83%, segue Cremona (50%), Milano (47%), Brescia (36,12%) e Lodi (32%). Meglio le province di Sondrio (23%), Lecco (5%), Mantova (1%), Varese (-6%) e Pavia (-19%). Como si trova dunque in una posizione intermedia, in linea con la crescita lombarda. L'incidenza della cassa integrazione sulla popolazione a Como è stata del 8,25%, dietro a Lecco (9,38%), Brescia (8,55%) e Varese (9,70%). «Il quadro tracciato conferma la cosiddetta ripresa senza occupazione, vale a dire segnali che provengono più dall'economia finanziaria che da quella reale» osservano dalla Cgil. «L'uscita vera dalla crisi si ha solo in presenza di una ripresa della buona occupazione - ribadiscono - e con una drastica riduzione del lavoro precario».
A Como le ore di cassa integrazione totali sono state 27.330.503: 10.693.212 di cassa ordinaria; 10.525.059 di cassa straordinaria e 6.112.232 di cassa in deroga.
Tra le aziende in crisi c'è la Canclini, con sede a Guanzate e a Lurate Caccivio, mentre la sede di Bulgarograsso ha chiuso lasciando 24 persone a casa. I 180 dipendenti sono stati posti in cassa integrazione straordinaria per 24 mesi, dall'inizio dell'anno. Mentre alla Galli di Arosio, ditta del settore legno, messa in liquidazione, con 84 dipendenti il personale è senza stipendio da mesi. Alla Sisme di Olgiate Comasco si è raggiunto un accordo stabilendo i contratti di solidarietà per 550 dipendenti. L'azienda metalmeccanica Giardina ha 185 dipendenti i cassa integrazione straordinaria. Scade infine la cassa integrazione straordinaria per i 65 dipendenti della Belt's di Inverigo, azienda in fallimento i cui lavoratori rischiano il licenziamento.

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