Mariano, ragazzo caduto dal tetto
Una morte con ancora molti dubbi

Per la Procura si dovrebbe trattare di un gesto volontario. Ma ci sono moltissimi aspetti ancora da chiarire, e sui quali - forse - non verrà mai fatta completamente luce. "Un ragazzo pieno di entusiasmo" che non aveva mai dato segni di disagio. Disposta l'autopsia.

MARIANO Per la Procura si dovrebbe trattare di un gesto volontario, disperato. Ma ci sono moltissimi dubbi ancora da chiarire, e sui quali - forse - non verrà mai fatta completamente luce.
L'unica certezza, purtroppo, è che Riccardo Sitta, 18 anni, è morto mercoledì sera cadendo dal tetto del condominio di via Isonzo 70, a Mariano Comense. Sono stati proprio i residenti ad accorgersi di quanto era avvenuto: attorno alle 19, infatti, si è sentito un tonfo. Alcuni condomini, quando si sono affacciati, hanno visto il ragazzo agonizzante al centro del cortile.
Immediatamente è stato chiamato il 118: i soccorritori sono arrivati dopo pochissimi istanti e hanno provato a rianimare Riccardo, ma alla fine si sono dovuti arrendere. Il cuore del giovane ha smesso di battere pochi minuti dopo. Sul posto sono quindi arrivati i carabinieri che, in un primo momento, non hanno escluso nessuna ipotesi, nemmeno quella di un omicidio. Così sono arrivati anche il magistrato di turno Valentina Mondovì e il medico legale Giovanni Scola, il quale ha confermato che la morte era stata provocata dalla caduta dal tetto del condominio: un volo di circa 25 metri, con un atterraggio - secondo i primi accertamenti - di piedi, che ha causato numerose fratture che sono poi risultate, purtroppo, fatali.
Perché Riccardo Sitta era sul tetto? E soprattutto, si è trattato di un tragico incidente o un gesto volontario? Il pubblico ministero della Procura di Como, Valentina Mondovì, ha tagliato corto: gesto disperato. Il fascicolo rimane aperto. Ma in assenza di novità, testimonianze, riscontri dall'autopsia, è probabile che il caso venga chiuso così.
Forse, perché permangono parecchi dubbi che nemmeno l'autopsia, che verrà effettuata nelle prossime ore, potrebbe chiarire. Per prima cosa, Riccardo non ha mai dato alcun segnale di problemi personali o, genericamente, di disagio. Lo stesso zio del giovane ha riferito ai carabinieri che il nipote era allegro e spensierato, che era entusiasta di andare nei prossimi giorni a vedere il Mistero Buffo di Dario Fo a Milano. Un ragazzo che stava programmando anche la prossima stagione agonistica con l'Atletica Mariano. La conferma, nelle parole del presidente Carlo Cariboni. «E' tornato entusiasta ed era pronto a riprendere gli allenamenti. Lunedì sera ho parlato con lui, avevamo fissato la visita medica e gli avevo consegnato il certificato da far firmare». Voglia di correre, ma anche di proseguire con le altre passioni, tra le quali le arrampicate.
Riccardo era tornato solo a ottobre dalla Norvegia, dove era rimasto per un paio d'anni. Lì aveva frequentato l'istituto superiore di Stavanger, dove aveva anche partecipato anche al progetto «School of life» per aiutare i bambini della Tailandia, con tanto di elogio da parte della scuola.
Nulla che faccia prevedere a un gesto simile, per una morte che lascia sempre più increduli familiari e amici.

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