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Martedì 25 Gennaio 2011
Tra code, posteggi e ascensori
serve un'ora per prenotare una Tac
Il Sant'Anna? Polo d'eccellenza, ma per qualcuno la nuova sede è davvero lontana
Partenza alle 10.15, 10.20. Traffico nella norma. Un quarto d'ora, venti minuti per arrivare. Un signore con pettorina fosforescente blocca l'accesso a un parcheggio esterno: è solo per i dipendenti. Pazienza, si va a quello coperto. All'ingresso un secondo addetto rilascia un bigliettino su cui scrive l'ora d'arrivo. A quell'ora inutile pensare di trovare posti comodi: si va al terzo piano interrato. Qui comincia l'altra avventura: l'ascensore. Ce ne sono due, uno non funziona, nell'altro si sta raggruppati stretti stretti, per fortuna non è estate, anche perché il "viaggio" è lungo, con sosta a ogni piano. Fra una cosa e l'altra se ne sono andati altri 10-15 minuti. Dentro il nuovo Sant'Anna si può recuperare sui tempi: poca attesa, la prenotazione è effettuata con celerità, efficienza e cortesia. Neppure 10 minuti.
Il percorso di ritorno ritrova la lentezza: di nuovo la passeggiata esterna, lo stop al chiosco della cassa, 1 euro e 50 per la sosta, la discesa nel parcheggio sempre aspettando l'ascensore strapieno. Con il recupero dell'auto e le piccole incertezze di fronte alle indicazioni sull'uscita, si consumano una decina, 15 minuti.
Si torna in città, altro quarto d'ora ad essere ottimisti. Totale un'ora e un quarto per prenotare una visita,- sia pure un po' particolare -, un pugno di euro spesi tra benzina e sosta. In centro capita di passare davanti al nuovo autosilo del Valduce, molto concorrenziale: costo un euro all'ora, accessibile, l'ospedale a pochi passi. Sorge un dubbio: non è che nonostante l'alto livello del Sant'Anna, più di qualcuno non rinuncerà a causa di ubicazione, tempi e organizzazione logistica?
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