Sentenza al processo Arrighi:
30 anni, come chiesto dal pm

In mattinata l'avvio del processo, con le spontanee dichiarazioni dell'imputato che chiede scusa, poi la requisitoria della pubblica accusa e le arringhe degli avvocati. Arrighi impassibile alla lettura della sentenza

COMO - La sentenza è arrivata alle 17,45. Accolta la richiesta della pubblica accusa: Alberto Arrighi è condannato in primo grado a 30 anni per l'omicidio dell'imprenditore Giacomo Brambilla, ucciso e decapitato un anno fa nella lussuosa armeria dell'imputato. La sentenza prevede in aggiunta tre anni di arresti domiciliari e le provvisionali a titolo di risarcimento di 150 mila euro alla ex moglie della vittima, altrettanti al figlio e 100 mila euro a testa a padre, al fratello e alla sorella di Brambilla.
Alla lettura della sentenza, Alberto Arrighi è rimasto impassibile.
E' stato un processo molto duro, e non solo per le dichiarazioni spontanee di Arrighi. L'ex armaiolo ha chiesto scusa e ha affermato che non sa ancora spiegarsi cosa gli prese quel giorno. I suoi difensori hanno negato la tesi della premeditazione sostenuta dal pm, Antonio Nalesso e invocato le attenuanti generiche.

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