Il processo a Berlusconi:
ecco tutte le carte

La telefonata in Questura del premier, nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi, per ottenere il "rilascio" di Ruby fu un «indebito intervento» sui funzionari di polizia. È un passaggio del decreto con il gip di Milano Cristina Di Censo ha disposto il giudizio immediato per il Cavaliere

La telefonata in Questura di Silvio Berlusconi, nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi, per ottenere il "rilascio" di Ruby fu un «indebito intervento» sui funzionari di polizia. È un passaggio del decreto con il gip di Milano Cristina Di Censo ha disposto il giudizio immediato per il premier, accusato di concussione e prostituzione minorile per il caso Ruby.
Nelle 27 pagine del suo provvedimento, il giudice, oltre a elencare dettagliatamente gli elementi raccolti dai pm che hanno portato a ritenere la sussistenza dell'evidenza della prova - tra cui anche la presenza dell'altra minorenne Iris Berardi ad Arcore e la «disponibilità di ingenti somme di denaro da parte di Ruby» - si sofferma sull'ormai nota notte in Questura, quando la giovane marocchina venne trattenuta negli uffici di via Fatebenefratelli per via di un furto.
Per il gip, Berlusconi con la sua telefonata avrebbe agito «al di fuori di qualsiasi prerogativa istituzionale e funzionale propria del presidente del Consiglio dei ministrì»

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Eco di Bergamo Le carte contro il premier