Bastano tre giorni di pioggia
e tornano buche come crateri

Buche anche da trenta centimetri su tutte le strade di Como. E l'assessore deve mandare le squadre a rattoppare le voragini che la pioggia ha di nuovo scavato

COMO È come finire contro un marciapiede. L'auto prende la buca in pieno, si affossa, si impenna, sussulta, sbanda, ripiomba sul tratto di asfalto liscio lasciando al guidatore la sensazione di aver rotto un cerchione, squarciato una gomma, distrutto la marmitta, bucato la coppa dell'olio. Ogni volta lo stesso colpo, alla ruota, al cuore e magari pure al portafogli. Le buche sono tornate. Con tutti gli annessi e connessi del caso. Sull'Oltrecolle è uno slalom. in salita ce ne è una enorme. In discesa, tra il cimitero di Lipomo e la lavanderia, davanti alle Poste e intorno alla rotonda è un disastro. Trenta centimetri di buche, trappole profonde in cui si finisce all'improvviso con una violenza che fa pensare ad un incidente. C'è chi le prende in pieno e perde il controllo dell'auto per qualche secondo e chi sterza all'improvviso, vedendo la sorte dell'auto davanti. Ci sono pericoli doppi e tripli perché chi sbanda e cambia corsia di colpo per evitarle rischia frontali con le auto che provengono da Como. Ha iniziato a piovere domenica e in tre giorni di pioggia si sono scavate le solite vecchie care voragini. Che non si riesce mai a riempire definitivamente, che si rattoppa in qualche modo attendendo che l'erosione le riporti al punto di partenza. Come è successo ieri. Non che le strade fossero lisce. Entrare a Como prevede un moto sussultorio come se si stesse in una strada sterrata più che su due arterie principali. Sia dalla statale per Lecco sia dall'Oltrecolle le ruote sobbalzano come sulle dune del deserto. A questo i comaschi sono abituati. Come agli avvallamenti nella Napoleona in discesa. La corsia più interna sembra una grattuggia per il formaggio. Così stanno tutti spostati nella corsia di sorpasso, con tutti i rischi del caso. È un problema talmente vecchio che nessuno si scandalizza se manto stradale di Monte Olimpino o Sagnino è rovinato. Ma è quando si formano le voragini, come in via D'Annunzio a Breccia, come davanti alle Poste dell'Oltrecolle, come davanti al negozio di bagni dell'Oltrecolle, come davanti al bar Frate. Allora si che si torna a parlare di buche. E infatti anche la polizia stradale conferma che gli automobilisti hanno ricominciato a telefonare per segnalare le zone più critiche. Graziata l'autostrada, ci sono invece molte segnalazioni sulle provinciali. Per le quali, come confermato dall'ufficio tecnico della provincia, sono in arrivo imminenti rattoppi. Anche il Comune di Como ha mandato in giro i tecnici ad aggiustare alcune voragini. In piazza del Popolo, davanti al negozio di telefonia Tre, ce n'era una enorme riempita ieri pomeriggio. «Purtroppo ce n'erano ovunque - dice l'assessore Stefano Molinari - in via Dante, in via Nino Bixio, ovunque. Abbiamo mandato subito le squadre a rattopparle, ma erano cosi tante che forse non le avranno riempite tutte». Oggi seconda tranche, in attesa del piano di asfaltature estivo. Prima di allora ci saranno solo rattoppi. Che comunque sono stati chiesti (e benedetti una volta fatti) dagli automobilisti. Perché si rischia di distruggere due pneumatici al giorno, non uno.  Gli automobilischi rischiano di creare lavoro a venditori di gomme, meccanici e carrozzieri, i motociclisti rischiano gambe rotte e osso del collo.
Anna Savini

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