Davide, il giorno dopo: "Bene così
Ora mi conoscono tutti"

Intervista con Van De Sfroos dopo la brillante partecipazione al Festival: "Alla fine penso che tutti mi abbiano compreso, anche quelli che, prima, erano scettici". L'intervista completa a Davide Van De Sfroos in edicola con La Provincia lunedì 21 febbraio

SANREMO - Davide Bernasconi, il laghée, nella stessa inquadratura assieme a Lorella Cuccarini alla televisiòn, «mentre parlen de Sanremo, de guéra o de balòn» a "Domenica In". Chi l'avrebbe mai detto? Il cantautore è stato il vero caso di questo Festival e ha colpito tutti con la genuinità.
Ad esempio, davanti alle telecamere di Raiuno indossava una t-shirt dell'“Ace of spades” dei Motorhead che possiede da tempo e alla fine di "Yanez", ora che può, ci ha tenuto a presentare questa avventura che lo ha visto a un passo dal podio, quarto (a parimerito con La Crus e Madonia e Battiato). Ecco la prima intervista "dopo"...
Peccato, bastava tanto così...
No, no: secondo me è perfetto, è proprio la posizione giusta, come l'avevo pensata andando all'Ariston, in modo da non suscitare sensazionalismi, ma riuscendo a farmi ascoltare e conoscere da un pubblico nuovo.
Risultato ottenuto, quindi: «Yanez» è terza sulla classifica di iTunes e sono scaricati anche i vecchi album. «Pica» è addirittura al tredicesimo posto.
Anche questo è un aspetto fondamentale, avere avuto modo di spiegare chi sono e cosa faccio e alla fine penso che tutti mi abbiano compreso, anche quelli che, prima, erano scettici e non parlo solo dei giornalisti e degli addetti ai lavori, ma di tutta la gente che ho incontrato in questi giorni.
C'erano tutte le persone che ti hanno seguito o raggiunto da Como, ma non solo.
Voglio ringraziarli tutti, mi sono sentito come in una falange macedone, assolutamente protetto. E poi ci sono stati quelli che mi hanno sostenuto a forza di sms...

L'intervista completa a Davide Van De Sfroos in edicola con La Provincia lunedì 21 febbraio

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