Esproprio a due passi dal lago
Ma la tangenziale è a 7 km

Nel mirino un'intera corte di via Borgo Vico. Pedemontana si giustifica: "E' un errore, tutta colpa del catasto"

COMO - Abitano tutti in un vecchio chiostro ristrutturato che ha l'ingresso in via Borgo Vico vecchia e tutti (ci sono in realtà anche mogli, fidanzate e altri condomini) hanno ricevuto la lettera di esproprio per pubblica utilità legato alla costruzione della nuova autostrada e della tangenziale di Como. Una raccomanda con mittente Pedemontana che si sono ritrovati nella cassetta delle lettere e che si è trasformata in uno shock, anche se il contenuto del documento era talmente paradossale che non hanno potuto non pensare a un errore. Già perché la strada per cui vorrebbero togliere loro case e appartamenti passa a Como, ma in realtà a circa sette chilometri di distanza dalla corte a due passi dal centro città. Insomma, decisamente distante.
Ma in via Borgo Vico vogliono chiarezza e, soprattutto, certezze. «Hanno mandato l'esproprio anche a mia zia morta nel 1986» esordisce Claudio Bellasi, che ha ricevuto la comunicazione come pure i suoi figli. «È assurdo - dice perché la strada è a diversi chilometri da qui. Però non dobbiamo fidarci e vogliamo garanzie scritte da Pedemontana che si tratta di un erro. Se non ci mandano chiarimenti scritti ci muoveremo per vie legali». Il vicino, Alfio Zappalà, scuote la testa: «Ho lavorato una vita per comprare la casa e sto ancora pagando il mutuo. Qui bisogna andare a fondo: mio figlio ha quattro bambini e non possono certo finire in mezzo alla strada». Non ha ricevuto nulla, ma è preoccupato anche Adriano Pandolfi, della ditta artigianale Pandolfi e Cantaluppi: «Siamo qui da 40 anni e abbiamo investito parecchio nell'attività. Non mi hanno inviato nulla, ma il laboratorio è al piano sottostante rispetto agli appartamenti inseriti nell'elenco degli espropriati. Ecco perché ho paura». C'è chi riporta alla memoria un vecchio progetto per «l'autostrada della Borgo Vico», ma era degli anni Cinquanta e non ha nulla a che vedere con la tangenziale di Como. Vive in quella corte da trent'anni Antonino La Barbera: «È stato uno shock, per mia moglie soprattutto. Qui siamo vicino al centro e siamo abituati a muoverci a piedi. Sarebbe assurdo far passare una strada da qui o cacciarci, ma vogliamo certezze». Sul piede di guerra il consigliere comunale Andrea Anzi, il primo a ricevere la raccomandata. «Siamo convinti - dice l'esponente di Autonomia liberale per Como - che si tratti di un errore, ma va chiarito subito. Anche a livello legale e, per questo, ci aspettiamo una comunicazione scritta e ufficiale».
Da Pedemontana ieri hanno parlato di «errore del catasto». «Non avrebbero dovuto ricevere alcuna comunicazione - hanno chiarito dalla società - visto che la sua abitazione (si riferiscono a quella del consigliere comunale, ndr) si trova in centro a Como e non sul territorio su cui passerà la tangenziale. L'errore si è verificato a causa del mancato aggiornamento del catasto, che è per Pedemontana l'unico riferimento ed è obbligatorio. Presso il catasto edilizio urbano, infatti, la stessa dicitura corrisponde a due piani particellari situati in aree diverse del Comune di Como: uno effettivamente corrisponde alle aree interessate dal progetto, il secondo invece corrisponde a un'area del centro cittadino, via Borgo Vico appunto, dove risiede. Rilevato il problema presso il catasto edilizio urbano, si sta effettuando la verifica di altre eventuali comunicazioni sbagliate e si provvederà alle eventuali correzioni».
Gisella Roncoroni
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