Homepage / Cantù - Mariano
Mercoledì 02 Marzo 2011
Cucciago: è una cava senza fine
In arrivo una montagna di inerti
Previsto l'arrivo di altri 100 mila metri cubi di materiale - Per il bilancio del Comune una boccata d'ossigeno da 100 mila euro - La collinetta diventerà una zona a verde attrezzato
In questi giorni, la giunta di Cucciago ha deliberato lo schema di convenzione con la società Consorzio Comense Inerti. Per definire il rimodellamento parziale della ex cava. Ovvero, l'area sulla destra della provinciale tra Cantù e la sua frazione, Asnago. Le prime proposte, da parte del consorzio, risalgono al 2004. L'ultima domanda, ad agosto dell'anno scorso. L'iter è dovuto passare attraverso le approvazioni di tutti gli enti coinvolti dalla necessaria burocrazia. Comune incluso. Ci vorrà ancora dell'altro tempo, per vedere la fine dei lavori. «Ci stava altra terra – dice l'assessore Vassallo – e loro hanno fatto una buona offerta. Per 100mila metri cubi, si tratta di circa 100mila euro per il comune. Che si aggiungono agli altri 500mila già avuti e spesi nel corso di questi anni». E' previsto qualche cambiamento alla forma della collina. «La terra si comprime da sola e si schiaccia – premette Vassallo – si poteva quindi modificare la punta della collina in maniera diversa, più pianeggiante. Meglio accordata ai terreni attorno. Altrimenti, ci sarebbe stato una specie di avvallamento». Come riferisce Vassallo, non è possibile sapere quando i camion termineranno con esattezza i loro trasporti di terra. «A memoria, ricordo che dovevano finire in tre, quattro anni – ricorda – adesso, bisognerà pazientare ancora un po'. Penso ancora un annetto. In futuro, quando i lavori saranno conclusi, sulla sommità ci sarà un terreno alberato. E attrezzato, ad uso pubblico. Si erano ideati anche dei sentieri, per meglio permettere il passaggio di chi arriva lì per una passeggiata. Anche se la vista, al momento, non è il massimo: adesso, da lì si vede un cementificio». Intanto, proseguiranno i controlli. «Secondo prassi, anche a sorpresa – ricorda Vassallo – i nostri tecnici sono già stati lì nei mesi scorsi. I lavori proseguono bene. Anche le scuole, ogni tanto, passano per una visita».
Per la ex cava Porro, si tratta del secondo recupero. «Una ventina d'anni fa c'era stato un primo intervento – ricorda Vassallo – ma con i criteri dell'epoca, che oggi risultano superati. Quella volta, si cercò di ricostruire la collina com'era esattamente prima degli scavi. Non fu facile. Non c'erano misure, non c'erano foto. Si procedette secondo le testimonianze di chi si ricordava quel pezzo di bosco da sempre poco frequentato». E chissà se un parchetto potrebbe bastare, a cambiare le abitudini degli escursionisti da brughiera.
© RIPRODUZIONE RISERVATA