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Venerdì 04 Marzo 2011
Tra le macerie di via Scalabrini
Sembra di essere a Kabul
Muri che si sbriciolano, acqua che ristagna, marciapiedi invasi da detriti. Un lettore: "Arrivo a quello che una volta era l'ingresso degli uffici della Rasa e vedo tanta immondizia da stentare a credere che siamo una delle Nazioni del G7"
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«Con un cartello stradale le auto sono avvisate del percorso accidentato già alla rotonda - ci scrive Mascitti - e io vado sereno, sentendomi escluso da tali obblighi. Che cosa volete che sia fare quattro passi su un marciapiede? Non faccio tanti passi che devo ricredermi di quanto pensavo: i muri a ridosso dell'ex Consorzio agrario, che dovevano essere una delimitazione di cantiere del gruppo di palazzi che dovranno essere costruiti, sono in uno stato di disfacimento tale da lasciar cadere calcinacci e il marciapiede è diventato sede naturale di detriti». Andiamo a verificare, non perché non credessimo nella buona fede di chi ci scrive ma per rafforzare questa testimonianza: è più che vero. Il muro si è sbriciolato tanto che basta nulla a staccarne un altro pezzo e, a giudicare dallo stato di degrado, c'è chi lo fa costantemente, lasciandosi alle spalle una massa di calcinacci. «Con difficoltà proseguo quando da alcune finestre vedo uno specchio d'acqua. Sì, è un vero acquitrino maleodorante».
Una scena di assoluta desolazione: l'acqua stagnante è putrida e anche se siamo in pieno inverno l'odore si fa sentire. Chissà d'estate. Ci risponde ancora Mascitti: «Quella passata è risultata, per la zona, fra le più puzzolenti. Un eccellente allevamento di zanzare senza che qualcuno abbia pensato a bonificare o disinfettare». Ma cosa è successo? Secondo il nostro lettore «L'impresa che ha eseguito la demolizione, è andata a scoperchiare una roggia e da allora i reflui di un non definito tipo di scarico, si accumulano lì. Fino alla demolizione il problema non c'era», dopo, a quanto pare, è subentrato un blocco alla circolazione a livello della strada. E non è finita: «Al finto lago e ai detriti si sommano le cartacce e i copriruota. C'è una spiegazione a tutto questo. Anni fa è stata realizzata una nuova rete fognaria che va da via Vandelli all'Enerxenia» ma la strada non è stata sistemata a regola d'arte «presumibilmente per mancanza di fondi».
Così oltre ai sobbalzi per le automobili ci sono anche quelli dei camion di immondizia che marciano diretti all'inceneritore perdendo, tra i sobbalzi, parti leggere del carico, che restano lì. «Stancamente - conclude - arrivo a quello che una volta era l'ingresso degli uffici della Rasa e vedo tanta immondizia da stentare a credere che siamo una delle Nazioni del G7. Proseguo e vedo un parcheggio comunale circondato da ruderi su cui giace ondulato Eternit degradato. Ma dove viviamo? A Kabul?». Non proprio ma a guardarsi attorno sembra una zona smilitarizzata ma siccome è abbastanza nascosta la sua risistemazione, evidentemente, non sembra una priorità.
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Scalabrini, che abbandono