I panconi per fermare
il lago non esistono

I cosiddetti "panconi" manuali, cioè le barre di alluminio che dovranno servire per bloccare le esondazioni del lago di Como al posto delle paratie mobili, non esistono in commercio.

COMO I cosiddetti "panconi" manuali, cioè le barre di alluminio che dovranno servire per bloccare le esondazioni al posto delle paratie mobili, non esistono in commercio. A più di un anno dalla decisione di dire addio a quella che avrebbe dovuto essere un'opera totalmente tecnologica (bastava schiacciare un bottone per far salire le paratie), il Comune ha affidato un incarico all'ingegner Lorenzo Jurina per la progettazione delle barre che dovranno fermare il lago. Lo ha detto lunedì sera in apertura del consiglio comunale il presidente della commissione urbanistica Mario Lucini, chiedendo ancora una volta al sindaco Stefano Bruni di fare chiarezza su quanto sta avvenendo sul cantiere del lungolago, fermo dallo scorso 24 gennaio.
Nel dettaglio l'incarico prevede lo studio panconi da inserire manualmente nelle apposite guide che dovranno essere ricavate all'interno dei vecchi parapetti in ghisa che andranno quindi completamente modificati. La necessità di inventarli ex novo deriva «dall'inesistenza sul mercato di panconi la cui specificità è data dalle condizioni a cui devono adattarsi». Le barre in alluminio dovranno avere dimensioni adeguate per consentirne il posizionamento (manuale) all'interno del parapetto. Non solo. I panconi - si parla di un totale di 500 da conservare in appositi magazzini (non ancora individuati) - dovranno avere un peso contenuto per essere collocati con facilità, ma dovranno anche essere in grado di garantire la resistenza alla spinta dell'acqua senza piegarsi e garantendo deformazioni contenute. In caso contrario, le lastre si spezzerebbero vanificando qualsiasi ipotesi di barriera.
Servirà infine la totale garanzia della tenuta idraulica dei panconi, attraverso un sistema strutturale e di guarnizioni che consenta metodi di montaggio totalmente sicuri in caso di innalzamento del livello del lago. A questo punto diventa impossibile prevedere che i parapetti siano pronti, così come era stato detto durante l'ultimo sopralluogo dei tecnici comunali sul cantiere, in tempi brevi. Una volta studiata la soluzione tecnica migliore bisognerà individuare chi materialmente sarà in grado di modificare gli attuali parapetti e fornire i panconi. E, non da ultimo, quantificare i costi.
Gisella Roncoroni

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