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Sabato 19 Marzo 2011
Lo Stato vende i suoi immobili
Dopo la dogana tocca all'Inps
Un patrimonio pubblico di inestimabile valore è in vendita: sono cinque edifici di rilievo, in posizione strategica e con funzioni di servizio. Le fotografie e la stampigliatura «in vendita», corredate da ampia scheda tecnica e geometrica, appaiono sul sito del Fip, Fondo Immobili pubblici
È il primo fondo di investimento immobiliare della Repubblica italiana al quale erano stati trasferiti beni immobili di proprietà del Demanio, cioè dello Stato, oppure di enti come l'Inps e questo passaggio aveva suscitato proteste da parte dei sindacati che lo ritenevano privo di senso. Di più: alcuni stabili, come quelli dell'Inps, erano stati costruiti con i soldi delle imprese e dei lavoratori e perciò non potevano essere trasferiti, sostenevano i sindacati che parlavano di scippo. Il senso dell'operazione: lo Stato non era più in grado di mantenere i propri immobili e perciò li trasferiva al Fip che avrebbe incassato un canone, avrebbe provveduto alla manutenzione e dopo nove anni, avrebbe anche potuto venderli. Oppure, rinnovare il contratto per altri nove. In ogni caso, avrebbe dovuto valorizzarli.
La prima fase sta per scadere: il Fip si porta avanti, per così dire e fa sapere al mercato le proprie disponibilità. Qualche giorno fa, aveva proposto l'immobile sopra il valico di Brogeda e le autorità doganali si erano preoccupate, perché nelle palazzine che rientrano nel compendio, operano funzionari doganali, guardia di finanza, ministero della Giustizia e le dogane svizzere. Ma la stampigliatura «in vendita» continua ad apparire. Tra le news, l'Inps, otto piani, 6.670 metri quadrati, 607.000 di canone annuo. Il valico di Brogeda corrisponde un canone annuo di 260.000 euro per 2683 metri quadrati; la Motorizzazione Civile, 3732 metri quadrati, paga 433.756 euro; la dogana di via Regina Teodolinda, 2700 metri quadrati, un canone d'affitto di 182.177 metri quadrati; l'Agenzia del Territorio e la commissione tributaria, organismo del ministero dell'Economia e delle Finanze, insieme, corrispondono un canone di 715.000 euro per quasi 5000 metri quadrati.
Infine, è in vendita la struttura al valico di Drezzo. Il primo dei valichi comaschi ad applicare gli accordi di Schengen sulla libera circolazione delle persone. La guardia di finanza ha abbandonato il presidio fisso, l'immobile è rimasto in uso alle dogane ed è tuttora sotto la dizione: «utilizzo militare», 80 metri quadrati per 4.338 euro l'anno. Il Fip possiede pure la palazzina di valico a Maslianico, di uso militare, assegnato a dogana, guardia di finanza e ministro della Giustizia che, per 1.353 metri quadrati versano 42.291 euro.
Gli interrogativi sono rivolti al mercato, alla sua capacità di risposta e al grado di interesse che dimostrerà. Ma sarà interessante verificare come procederà l'eventuale acquirente: sfratterà gli uffici pubblici e chissà dove andranno, come saranno sistemati.
C'è chi, in questi giorni, ricorda la proposta del 1986 per fare in Ticosa la cittadella degli uffici pubblici: l'investimento sarebbe stato ammortizzato con gli affitti che lo Stato avrebbe corrisposto al Comune di Como, se non avesse voluto comprare gli immobili. Sono affitti a prezzo di mercato: il Fip riceve dal patrimonio di Como oltre due milioni e 200mila euro l'anno. Ma l'idea non ebbe gambe per camminare.
Maria Castelli
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