L'assessore "lumbard"
getta via il tricolore

Como: scontro sulla bandiere in consiglio comunale. In apertura dei lavori si è scatenata un'autentica bagarre, che ha coinvolto il consigliere del Pd Vittorio Mottola e l'esponente leghista Diego Peverelli

COMO Scontro sul tricolore, in consiglio comunale. In apertura dei lavori si è scatenata un'autentica bagarre, che ha coinvolto il consigliere del Pd Vittorio Mottola e l'assessore leghista Diego Peverelli. Tutto nasce da una dichiarazione preliminare di Mottola, che si sofferma sulle recenti celebrazioni dell'Unità d'Italia e ricorda l'importanza del Tricolore, spiega di averlo esposto con orgoglio e invita tutti a rispettarlo: «Questa - afferma - è la bandiera che compare sulle divise dei nostri militari ed è quella che avvolge le bare di chi perde la vita per la patria». Poi aggiunge: "Ho portato qui un Tricolore e voglio donarlo all'assessore Peverelli». L'altro assessore leghista, Maurizio Faverio, nel frattempo esce polemicamente dall'aula, interpretando l'intervento di Mottola come una «provocazione inaccettabile». Peverelli invece non se ne va ma reagisce con rabbia, si alza in piedi e grida all'indirizzo di Mottola, che nel frattempo raggiunge il banco della giunta per consegnargli il Tricolore: «Io rispetto il suo pensiero e ho ascoltato in silenzio le sue parole, anche se non le condivido - urla Peverelli - Per cortesia, non mi provochi, altrimenti gliela ributto in faccia». Ma Mottola lascia il Tricolore davanti all'assessore e Peverelli lancia effettivamente la bandiera addosso al consigliere del Pd. Il quale, a sua volta, la rispedisce sul volto dell'esponente leghista. Una scena mai vista in consiglio comunale. Alla fine Peverelli se ne va e la bandiera resta nelle mani del presidente del consiglio Mario Pastore. Poco dopo, Bruni prende la parola e stigmatizza l'episodio: «Mi dissocio da chi usa la bandiera a scopo provocatorio, ma mi dissocio ancora di più da chi reagisce così alle provocazioni e dalla volgarità di quanto accaduto». Ma il tema dell'Unità d'Italia finisce al centro anche delle dichiarazioni preliminari anche del consigliere leghista Giampiero Ajani: «Ho saputo che durante la celebrazione del 17 marzo in quest'aula (Ajani non era presente, come tutti i rappresentanti del Carroccio, ndr) il sindaco ha parlato di neocentralismo romano. Non credevo alle mie orecchie, noi lo diciamo da 22 anni. Di questo passo mi aspetto che chieda l'indipendenza della Padania. Per questo le regalo subito una tessera della Lega». L'ennesima provocazione della serata.

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