Anche gli albergatori all'attacco
"Vero la città è troppo sporca"

Proserpio: "Condivido la denuncia degli Stati Uniti contro Como. E' triste leggere lettere simili. La replica dell'assessore Peverelli: "Facciamo il massimo, il problema è l'inciviltà"

COMO Como sporca? Dopo la denuncia di un'imprenditrice americana (aveva scritto al ministro del Turismo, come riportato ieri, raccontando di aver preferito Barcellona al capoluogo lariano, a causa delle condizioni in cui versa la nostra città), è il presidente dell'Associazione albergatori, Alberto Proserpio, a rincarare la dose e ad attaccare il Comune: «Il fatto che la città sia sporca è un dato di fatto - afferma Proserpio - ed è triste leggere lettere come quella di Bianca Palmieri Lisonbee (nella foto tonda). Bisognerebbe prestare più attenzione, avere più cura per la città. La pulizia lascia molto a desiderare e Como non si presenta come una città turistica. La prima cosa che un visitatore nota, al suo arrivo, è se si tratta di una città pulita o meno, lo facciamo anche noi quando andiamo all'estero. Credo - prosegue - che l'amministrazione dovrebbe rimboccarsi le maniche e fare molto di più, anche perché non stiamo parlando di grandi iniziative ma del semplice decoro. A Lugano si può mangiare per terra, lo sappiamo tutti, perché a Como no? Chi ha delle responsabilità dovrebbe recitare il mea culpa. Invece di fare dei passi avanti, andiamo indietro. Anche a me sono arrivate lettere di turisti con critiche simili a quelle della signora americana e non è piacevole». Non mancano le reazioni da Palazzo Cernezzi. Il consigliere Marco Butti (Pdl) spiega di aver segnalato agli uffici competenti problemi di scarsa pulizia in diverse zone della città e sottolinea che l'amministrazione si è subito attivata: «Ma – dice – serve un monitoraggio più attento, in particolare riguardo alle aiuole e alle aree verdi, che periodicamente vengono utilizzate come mini discariche. Non si può pensare che siano sempre i consiglieri o i giornali a segnalare, vuol dire che manca un controllo. Ci sono criticità in centro ma anche in periferia, con fenomeni di abbandono di rifiuti a Ponte Chiasso, Camerlata, Breccia e Lora». Butti, peraltro, nelle scorse settimane aveva proposto di stipulare una convenzione con il tribunale per far svolgere lavori di manutenzione e di cura del verde pubblico a chi viene sorpreso alla guida con un tasso alcolemico superiore a 1,5 (la legge lo consente). L'assessore al Verde e al decoro, Diego Peverelli, replica: «Stiamo facendo uno sforzo enorme, più di così non è possibile. C'è un problema di risorse? In parte, ma se anche ci fossero maggiori fondi non potremmo certo far passare le spazzatrici a mezzogiorno, in centro. Il lavoro di pulizia viene fatto tutte le mattine, se a metà giornata la città è già sporca la responsabilità non è del sottoscritto. La verità è che i cittadini dovrebbero collaborare, evitando di gettare a terra cartacce e altro. Il problema è l'inciviltà di certa gente, l'indifferenza. In troppi fanno quello che vogliono, salvo poi lamentarsi della città sporca. Bisogna ri-educare i cittadini. Se mettono fuori dalla porta i sacchi della spazzatura senza rispettare gli orari, è colpa mia? Se posizioniamo 20mila sacchetti per la raccolta degli escrementi dei cani e in due mesi finiscono perché li rubano, cosa ci posso fare? Ed è il Comune che imbratta i muri?». L'assessore elenca le ultime novità messe in campo: «Abbiamo deciso di passare a raccogliere i sacchi persino la domenica mattina, visto che qualcuno li lasciava per strada, e non so quante città lo facciano. Ora posizioneremo altri distributori di sacchetti per chi porta a spasso il cane. Ci sono pochi spazzini in centro? La dirigente dei Servizi sociali ha sospeso dopo 2 mesi, senza avvertirmi, il servizio di pulizia manuale, previsto nell'ambito del bando anticrisi. Dovremo rifare la procedura e ci vorrà tempo».
Mi. Sa.

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