Caparezza al Sociale di Como
"Ammirato di girare qui un video"

Il cantautore in città per realizzare le riprese del suo nuovo brano Chi se ne frega della musica?

COMO - Quale posto migliore di un teatro di tradizione, quasi bicentenario, una delle perle della cultura nostrana come è il Sociale per girare il video di una canzone che si intitola Chi se ne frega della musica? Michele Salvemini, in arte Caparezza (nelle foto Andrea Butti/Pozzoni ndr), ama il paradosso e così eccolo tra le poltroncine rosse e lo storico palco circondato da tre personaggi nerovestiti in maschera veneziana (una citazione del Don Giovanni di Losey, presumibilmente) catturato dalla bellezza della sala. «No, non ci ero mai stato prima, lo ha scelto la produzione - confessa - ma è davvero bellissimo, sono ammirato. E anche Como, da quel poco che, purtroppo, sono riuscito a vedere finora mi sembra davvero una città stupenda, ricca di storia». A proposito di comaschi...
Davide Van De Sfroos?
L'ho conosciuto, è una persona davvero simpatica, genuina. Il lavoro che fa sul dialetto è molto importante: siamo nel 150° e il dialetto è una componente culturale della nostra Italia. Io ho realizzato un album Alla molfettesa, con la Sunny Cola Connection, scaricabile gratuitamente dal sito (www.sunnycola.com, ndr).
Qual è la risposta alla domanda «Chi se ne frega della musica»?
Io, innanzitutto. Tantissima gente, quelli che si divertono a suonare su un grande palco davanti a migliaia di persone, ma anche in uno scantinato con un ampli scassato e i portauova ai muri. Voglio capire quanto interesse, quanta attenzione si dedica alla musica e anche far capire che quello che si ama fare non è mai una perdita di tempo. Sono le cose che si è obbligati a fare, per convenienza, per denaro, le vere perdite di tempo.
Canzoni come «Fuori dal tunnel» o «Vieni a ballare in Puglia» sono state largamente fraintese.
Lo so, a volte ho l'impressione di scrivere geroglifici. Poi, però, discuti con la gente, la vedi ai concerti e pensi chissà cosa voteranno, chissà come la pensano. Io sono contento che venga chi la pensa in modo diverso dal mio: il mio compito è esprimermi su un palco, su un disco.
E come sta andando questo disco, «Sogno eretico»?
Bene, molto bene e anche il tour: per la prima volta ho notizia di concerti sold out. Vuol dire che qualcosa si sta smuovendo, sento anche tanti altri colleghi, ci sono tanti ragazzi che tornano ai concerti. Fa ben sperare.
Alessio Brunialti

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