In carcere a visitare il marito
Arrestata la donna del boss

Lei si chiama Antonietta Vargas, ha 44 anni, ed è la compagna di Vincenzo Antonelli, 47, il capo della banda di rapinatori sgominata la scorsa settimana a Ponte Chiasso, un attimo prima di mettere a segno un'ennesima rapina in gioielleria, quella di Domenico Fasana, in via Bellinzona

COMO - Le manette sono scattate l'altroieri, nel piazzale di fronte al carcere. «Signora, lei è in arresto», le hanno semplicemente detto i carabinieri, mostrandole un ordine di carcerazione del tribunale di Verona e invitandola a girare i tacchi e a tornare "dentro".
Lei si chiama Antonietta Vargas, ha 44 anni, ed è la compagna di Vincenzo Antonelli, 47, il capo della banda di rapinatori sgominata la scorsa settimana a Ponte Chiasso, un attimo prima di mettere a segno un'ennesima rapina in gioielleria, quella di Domenico Fasana, in via Bellinzona. Con Antonelli, in quell'occasione, i carabinieri avevano arrestato anche l'albanese Anton Nicolli, 30 anni, e Massimo Bernardinello, classe 1972, vigevanese come il suo capo. La Vargas non ha resistito alla tentazione di fare visita al compagno, probabilmente ignorando il fatto che gli inquirenti sospettassero di lei già da un pezzo, ritenendola parte attiva in tanti dei colpi commessi dalla banda in giro per l'Italia. Era lei, dicono i suoi accusatori, a dare il definitivo via libera alle operazioni, lei a svolgere i sopralluoghi e a selezionare gli obiettivi, sempre lei, infine, ad acocmpagnare la banda in auto fino al luogo prescelto, salvo poi farsi trovare pronta a mettere il bottino al sicuro. «Era la più scaltra - ha spiegato il comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Verona -. Ci sapeva fare, specie per quanto riguarda i controlli ai sistemi di videosorveglianza. Ma memorizzava anche i preziosi che potevano interessarle, quelli che avrebbe più facilmente rivenduto. In poche parole era la Vargas a indirizzare e orientare le rapine dei suoi complici». La cercavano dallo scorso sabato mattina, da quando, cioè, erano stati acciuffati tutti gli altri, in via Bellinzona, a pochi metri dal confine. Avrebbe dovuto essere con loro, ma per qualche motivo se n'era restata a casa. Il cuore l'ha riportata a Como, tra le braccia dei suoi cacciatori.

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