"Vik" morto strangolato:
lo conferma l'autopsia

A Roma l'esame sulla salma del volontario di Bulciago assassinato a Gaza: i rapitori lo avrebbero ucciso con una corda. In Italia l'inchiesta giudiziaria sarà archiviata

Morte dovuta a strangolamento. È quanto conferma l'autopsia eseguita su Vittorio Arrigoni, il volontario brianzolo ucciso a Gaza da una cellula terroristica salafita. L'esame autoptico eseguito nell'istituto di medicina legale dell'università La Sapienza di Roma ha evidenziato che i terroristi per uccidere l'attivista potrebbero averlo ucciso utilizzando una corda.  L'autopsia era stata disposta dalla Procura di Roma che sulla vicenda ha aperto un fascicolo per sequestro a scopo di terrorismo aggravato dalla morte dell'ostaggio. Stando a quanto accertato dai medici, non sono state individuate sulla salma lesioni riconducibili a un pestaggio. Il corpo di Arrigoni, ha scoperto il medico legale, era stato già sottoposto ad autopsia a Gaza.
Il fascicolo giudizario sulla vicenda, avviato la scorsa settimana, per il reato di sequestro di persona a scopo di terrorismo aggravatodalla morte dell'ostaggio, è comunque destinato a finire in archivio. Non c'è un interlocutore valido con cui l'autorità giudiziaria italiana può relazionarsi ai fini di una eventuale estradizione di coloro che hanno ucciso Arrigoni.

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