Rosa e Olindo sono ergastolani
Lei potrebbe uscire fra 11 anni

Che cosa prevede la legge per i condannati all'ergastolo: primi permessi di uscita dopo otto anni (nel 2015), ma solo se c'è buona condotta e se il condannato non è considerato socialmente pericoloso. Olindo si è già in parte giocato questa possibilità

ERBA Mentre i loro avvocati si affannano in un'impresa impossibile, la caccia a qualche elemento utile e minimamente concreto a chiedere la riapertura del caso, per Rosa Bazzi e Olindo Romano è il momento della resa dei conti con il calendario. L'ergastolo: in teoria una condanna senza tempo, speranza e sbocchi. Ma, legge Gozzini alla mano, le cose cambiano.
Tra le maglie delle norme che regolano i complessi calcoli delle pene si scopre così che Rosa e Olindo, tra quattro anni, potrebbero anche ottenere i primi permessi premio e uscire di cella, seppure per un massimo di 45 giorni nell'arco dell'anno e per non più di due settimane consecutivamente. Difficile, di fatto un'utopia nel caso di specie, ma non impossibile. La legge prevede, per gli ergastolani, l'opportunità di ottenere i primi permessi premio dopo 10 anni di reclusione, che in realtà non sono mai davvero dieci. I permessi premio vengono concessi solo a coloro che si comportano bene dietro le sbarre e che non sono considerati socialmente pericolosi. La buona condotta comporta, oltre alla possibilità di ottenere periodi lontani dal carcere, anche uno sconto di 90 giorni ogni anno di reclusione. Quindi 10 anni di pena si traducono in realtà in meno di 8 anni. Nel caso di Rosa, nel 2015, visto che è detenuta con il marito dal 2007.
Iniziamo con il dire che Olindo Romano, protagonista di un turbolento avvio di detenzione con tanto di aggressione a un agente di polizia penitenziaria, si è già giocato i primi sconti di pena e con quelli anche la possibilità, tra il 2015 e il 2017, di ottenere i fantomatici permessi.
Diverso il discorso per Rosa, che teoricamente nel 2022, ovvero tra undici anni, potrebbe anche ottenere la semilibertà, tradotto fuori di giorno a lavorare e dentro la notte. E tra quindici anni - sempre considerando gli sconti per buona condotta - potrebbe ottenere pure la liberazione condizionale e la scarcerazione. Ma questa è la teoria. Perché in pratica solo chi dimostra di non essere più pericoloso per la società e ha un comportamento inappuntabile in cella può ottenere i vantaggi previsti dalla legge. E così la sentenza della Cassazione mette i coniugi di via Diaz di fronte a un abisso fatto di decenni di camera con vista sulle sbarre.

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