Scandalo scommesse:
le accuse ai comaschi

Mauro Bressan accusato di avere effettuato grosse puntate; coinvolto un altro ex azzurro, Gervasoni

COMO L'hanno tirato giù dal letto che erano ancora le cinque del mattino, gli uomini della squadra mobile di Como. In mano un plico contenente le 611 pagine nelle quali il giudice delle indagini preliminari di Cremona, Guido Salvini, disponeva gli arresti domiciliari per Mauro Bressan. A Cernobbio piove a dirotto, quando i poliziotti notificano all'ex calciatore di Como, Milan, Cagliari, Bari e Fiorentina un'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito della nuova maxi inchiesta sul calcio scommesse. «L'accanito scommettitore» Bressan è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, non solo per aver puntato e forte su alcune partite considerate truccate dagli inquirenti, ma anche per aver fatto parte - in almeno un caso - della macchina del trucco, con tanto di interessamento diretto nella consegna del denaro necessario per corrompere alcuni giocatori impegnati nel match Taranto-Benevento del 13 marzo scorso affinché l'incontro finisse con la vittoria dei padroni di casa e la segnatura di almeno tre goal, evento che si è puntualmente realizzato.
Lui agli arresti domiciliari. Un altro ex azzurro, Carlo Gervasoni, indagato a piede libero. Duplice il ruolo di quest'ultimo: vittima, per essere stato "drogato" dal suo portiere assieme ad altri quattro giocatori della Cremonese impegnati nel match contro la Paganese, indagato, per aver partecipato alla combine in occasione dell'incontro del 19 marzo scorso tra Atalanta e Piacenza, quando un abbraccio con il capitano nerazzurro Doni ha dato la certezza alle bande di scommettitori del buon esito dell'incontro: 3 a 0 per i bergamaschi, Gervasoni indicato come il peggiore in campo (aveva pure provocato un rigore a favore dell'Atalanta) e fiumi di denaro nelle tasche degli scommettitori. Nella veste di vittima, invece, l'ex lariano è addirittura rimasto vittima di un incidente stradale, mentre percorreva l'A21 all'altezza di Casei Gerola, a causa degli ansiolitici che erano stati sciolti nelle bevande date ai calciatori.
Tornando a Mauro Bressan, l'ex calciatore con casa a Cernobbio è considerato dall'accusa come «l'anello di congiunzione» tra l'ex calciatore Antonio Bellavista, indicato tra i promotori dell'associazione a delinquere, e il gruppo degli zingari», ovvero i finanziatori - assieme al «gruppo dei bolognesi» capitanato pure da Beppe Signori - dei calciatori da corrompere. Tra gli "zingari" pure il calciatore sloveno del Chiasso Almir Gegic, anch'egli finito ai domiciliari, ex compagno di squadra dello stesso Bressan proprio nella formazione ticinese. Due le partite truccate nelle quali ci sarebbe lo zampino - in qualità di scommettitore - dell'ex calciatore azzurro: Taranto-Benevento del 13 marzo scorso e Benevento-Pisa del 21 marzo. Un coinvolgimento sufficiente, per il giudice, per far scattare gli arresti domiciliari. Nella nuova bufera sul calcio scommesse del Belpaese.
Paolo Moretti

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