La scomparsa di Nicola
"Mercoledì era in stazione"

Una telecamera ha ripreso il 14enne scomparso su una panchina della stazione di Locate Varesino: non c'è la prova che abbia preso il treno ma è considerato molto probabile.

LOCATE VARESINO Nicola seduto su una panchina della stazione delle ferrovie Nord di Locate Varesino alle 18,20 di mercoledì, il giorno della sua scomparsa. Nei fotogrammi successivi non si vede il ragazzo salire sul treno per Milano ma le possibilità che sia questa la sua autentica via di fuga e non il bosco del parco Pineta si sono fatte con il trascorrere dei giorni decisamente più consistenti.
E' trascorsa inutilmente la giornata di ricerche di 150 fra volontari, forze dell'ordine e dai ieri anche i vigili del fuoco con cani ed elicottero: nei 46mila ettari dell'enorme parco non è stata trovata traccia di Nicola Tavaglione, il quattordicenne scomparso dall'1 giugno dopo essere uscito da scuola.
Il dedalo rappresentato dalla fitta boscaglia sembra non essere più considerato il luogo dove il ragazzo si sarebbe rifugiato: l'impressione che hannio ricavato gli investigatori è che Nicola sia altrove e che magari possa anche connettersi a internet e leggere le notizie che lo riguardano. Insomma, sarebbe un ragazzo in fuga che ha avuto anche l'accortezza di togliere la sim da telefonino e ha abbandonato il tutto nel suo zainetto sotto un ponte a Locate per rallentare le ricerche.
Lunedì sono repentinamente cambiate molte cose: mamma Michela, che nei primi giorni ha rivolto diversi accorati appelli al figlio affinché tornasse, non ha rilasciato più dichiarazioni alla stampa e le bocche sono rimaste cucite anche a tutti i soccorritori impegnati nelle ricerche. Il motivo sarebbe che nelle ultime 24 ore sono giunte numerosissime segnalazioni ai numeri di telefono che la famiglia Tavaglione aveva dato alla stampa, quello di casa e il cellulare della madre, il che avrebbe ingenerato anche false piste e confusione.

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