Homepage / Como città
Martedì 14 Giugno 2011
Referendum e il sì che vince
I pareri di destra e sinistra
Il centrosinistra lariano festeggia, come se fosse una vittoria dei partiti, il centrodestra incassa cercando di dissimulare l'amarezza
Di tutt'altro tenore la reazione del centrodestra.
«La scelta sul nucleare porterà ad avere bollette energetiche più care». Così il coordinatore provinciale del Popolo della Libertà, il senatore Alessio Butti, commenta l'esito della consultazione referendaria: «Il Pdl aveva lasciato libertà di voto e si sono verificate le condizioni perché gli interessi su nucleare e acqua fossero trasversali. Quello referendario non è un voto politico, ma tecnico». Di scelte che avranno delle conseguenze sull'acqua parla il segretario cittadino della Lega Nord Giampaolo Pradella: «Togliere la remunerazione per i privati, come è stato fatto con il secondo quesito, significa non rendere più appetibile l'ingresso nel mercato per i privati stessi, come ha detto il sindaco di Firenze Renzi. Personalmente non sono andato a votare perché la penso un po' come Ermete Realacci, che in una intervista a Radio24 aveva affermato di non aver sottoscritto il quesito sul nucleare perché materia tecnica e difficile, non sottoponibile a referendum». Impegnato ai seggi il vicecoordinatore del Pdl Patrizio Tambini, l'ultimo commento è affidato al capogruppo del Popolo della libertà in Comune a Como Claudio Corengia: «Quando il popolo si esprime, non si può che prendere atto delle sue decisioni. Evidentemente i quattro quesiti sono risultati graditi ai cittadini. Personalmente non sono andato a votare, ma lo ripeto, il popolo si è espresso e, anche se posso non essere d'accordo, ne prendo atto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA