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Martedì 21 Giugno 2011
Un ostello alla Spina Verde
Ma tornano vino e gelsi
Un nuovo ostello della gioventù, a Como: è nella Spina Verde, sarà inaugurato sabato, tra quattro giorni, e se offrirà un servizio di notevole valore turistico a una trentina di ospiti, chiude definitivamente una pagina tuttora in corso di chiarimento in tribunale. La struttura ricettiva è stata infatti realizzata nella Cascina Respaù
La struttura ricettiva è stata infatti realizzata nella Cascina Respaù dove il guru luganese Waldo Bernasconi aveva realizzato un centro per la cura dei disturbi alimentari, finito nel mirino della magistratura, processo in corso.
Negli anni '90, Cascina Respaù era sede di una comunità di recupero per tossicodipendenti, secondo un progetto di don Aldo Fortunato che poi aveva concentrato l'importante attività in un'area dell'ex ospedale psichiatrico in via Statale per Lecco, e nel 2008, l'assessore comunale al Patrimonio, Enrico Cenetiempo, aveva concesso l'uso dei 520 mq della struttura al Parco regionale della Spina Verde. Il «grande polmone» di natura, geologia, reperti storici e archeologici che circonda Como e si unisce con le colline prealpine e ticinesi ha dunque recuperato un ambito risalente al Medioevo: Cascina Respaù, infatti, era una delle case di servizio al castello, una casa colonica, dove vivevano i contadini che coltivavano gelsi e si dedicavano alla bachicoltura. È un posto incantevole, all'interno di un bosco incantato. «Il Parco regionale Spina Verde - dice il presidente, Giorgio Casati - si è fatto promotore dell'iniziativa relativa alla realizzazione di un Ostello della Gioventù, all'interno dell'area protetta, reso possibile tramite il finanziamento di Regione Lombardia Direzione Generale Giovani, a valere sui fondi Fas». La Regione ha investito circa 89.500 euro; il parco, con propri fondi di bilancio, oltre 38.300 euro, per un totale di quasi 128.000 euro per tinteggiature, manutenzioni straordinarie, riattivazione degli impianti, fornitura di mobili, realizzazione collegamenti Wifi, tv satellitare e digitale terrestre. La gestione è stata affidata alla cooperativa Esedra di Cantù, che ha vinto il bando di concessione ed è previsto che l'ostello sia operativo da metà luglio. Non solo, ma il parco Spina Verde ha promosso la realizzazione di un bosco didattico nell'area antistante Cascina Respaù, grazie a 100mila euro di finanziamento regionale, integrato con 48.000 euro di fondi propri. Il bosco si trova lungo la dorsale collinare, in prossimità di punti di interesse storico, come il Castel Baradello, la Cava di Camerlata e il villaggio protostorico di Pianvalle. Tra l'altro, sono stati recuperati gelsi e impiantati filari di vite del cosiddetto «bianco del Baradello»: è una delle impensabili meraviglie che la Spina Verde offre, insieme al ripristino del paesaggio e delle colture tradizionali sui ronchi e sui terrazzamenti attivi fino agli anni '50.
Maria Castelli
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