"E dire che la città fa schifo"
Premi ai dirigenti, è polemica

I 16mila euro ciascuno che incasseranno i due dirigenti che seguono, tra l'altro, il cantiere delle paratie confermati ieri da Palazzo Cernezzi dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, stanno facendo infuriare il consiglio comunale

COMO - I 16mila euro ciascuno che incasseranno i due dirigenti che seguono, tra l'altro, il cantiere delle paratie confermati ieri da Palazzo Cernezzi dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, stanno facendo infuriare il consiglio comunale. Nel mirino finiscono, ancora una volta, Antonio Ferro (responsabile del procedimento del cantiere paratie, ma anche dirigente all'edilizia pubblica) e Antonio Ferro (direttore lavori delle paratie e dirigente di strade, acqua e illuminazione). Ai due il sindaco Stefano Bruni ha assegnato il punteggio massimo scrivendo 1.2 sulle loro caselle (la pagella va da un minimo di 0.7 e un massimo di 1.3).

Il più morbido è il capogruppo del Pdl Claudio Corengia: «Non entro nel merito dei criteri di valutazione, in quanto non sono di competenza del consiglio. Credo però che la commissione che si occupa di stabilirli dovrebbe tenere conto anche dell'immagine che il Comune dà all'esterno e, quindi, magari evitare di assumere provvedimenti difficilmente giustificabili all'esterno».

«A mio parere non se li meritano proprio» taglia corto il capogruppo della Lega Giampiero Ajani che aggiunge: «I due dirigenti oggettivamente con la questione del muro non hanno certamente fatto il bene della città. Il cantiere è fermo dal 24 gennaio con la loro promessa che i lavori sarebbero ripartiti dopo 60 giorni, cioè il 24 marzo. Faccio presente che siamo a giugno e senza nemmeno un'informativa ai consiglieri comunali».
Sconcertato anche Piercarlo Frigerio capogruppo di Autonomia liberale per Como, che fa però un discorso più ampio: «Non si capisce perché in un'amministrazione di queste dimensioni l'area opere pubbliche e l'area tecnica (acqua, strade e illuminazione) siano state divise a differenza di quanto avviene normalmente nelle amministrazioni. In questo modo si è creata una posizione dirigenziale di area aggiuntiva, andando però a generare diversi problemi sia organizzativi sia di comunicazione tra i settori. I risultati negativi sono sotto gli occhi di tutti (strade, illuminazione e paratie). L'indirizzo dell'amministrazione è quello di determinare la produttività dei dirigenti sulla base degli obiettivi di mandato e, a giudicare dalle condizioni in cui si trovano paratie, strade e illuminazione, non mi sembra siano stati raggiunti». Poi la conclusione lapidaria: «La valutazione finale di ogni dirigente si basa sul giudizio espresso dal sindaco e, con questa decisione, siamo di fronte all'ennesima presa in giro nei confronti dei cittadini».

Spostandosi a sinistra, il segretario cittadino del Pd Stefano Legnani dice: «La decisione lascia quantomeno perplessi. Oltretutto nessun altro dirigente ha avuto un punteggio maggiore, quasi che le migliori professionalità si trovino solo nel settore dei lavori pubblici. Guardando lo stato in cui è ridotta la città è difficile condividere questa lettura. Sfuggono i criteri che guidano queste valutazioni, considerando i numerosi problemi che si sono verificati nella gestione del cantiere delle paratie tra i quali, non solo la costruzione di un muro non previsto che ha oscurato la vista del lago, ma anche i continui disagi dovuti ad un'opera che ad oggi non si sa neppure come e quando sarà ultimato».

Parla di situazione «sconcertante» Donato Supino (Rifondazione): «Al di là dei meriti, credo che in una situazione in cui il Comune non rinnova contratti di lavoro, sia grave dare premi di questo tipo. Se poi entriamo nel merito dei due dirigenti, peraltro sfiduciati dal consiglio, è ancora peggio». Duro anche Mario Molteni (lista per Como): «Abbiamo una città che è in condizioni disastrose per luci, buche nelle strade, lungolago e la valutazione è come se tutto andasse bene. Evidentemente il sindaco pensa di vivere in una città diversa da quella vera».
Gi. Ro.

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