Cantù, la polemica sul palazzetto
Corrado: «Il Comune dica la verità»

Dopo la dura presa di posizione di Anna e Paolo Cremascoli da tre stagioni proprietari della Pallacanestro Cantù che accusano l'amministrazione pubblica di immobilismo sulla vicenda del palasport, l'ex patron del club rincara la dose. Il sindaco: devono parlare le carte 

CANTU' - «Li capisco, oh se li capisco i fratelli Cremascoli. Nelle loro recentissime dichiarazioni mi sono subito ritrovato. Ciò che sta capitando l'avevo già provato sulla mia pelle per quasi un decennio. L'assoluta indifferenza del comune di Cantù non è una novità». Parole e musica dell'ex patron (dal 1999 al 2008) della Pallacanestro Cantù, Francesco Corrado. Riassunto, anzi blob, della puntata precedente vale a dire la presa di posizione di Anna e Paolo Cremascoli da tre stagioni titolari del club attualmente vice campione d'Italia nonché prossimo al ritorno in Eurolega, la Coppa Campioni di una volta. Registratore su "on": «Siamo sconfortati per ciò che sta accadendo. Anzi per ciò che non sta accadendo relativamente al nuovo palazzetto cittadino. Spaventa questo totale disinteresse dell'amministrazione comunale pur a fronte dei risultati sportivi che abbiamo acquisito. Come se davvero non importasse nulla». Avanti con il nastro: «Il committente dei lavori è il Comune e ci saremmo aspettati che qualcuno dal municipio avesse preso un treno o un aereo per andare al Coni a Roma a picchiare i pugni sul tavolo. Allora rivolgiamo l'ennesimo appello a chi in Comune può davvero incidere su questa situazione: che lo faccia! Per noi, per le ambizioni di questo club e per il ritorno che ne avrà la città, il nuovo palazzetto è assolutamente vitale. Se con i lavori non si parte a luglio non potremo avere il palazzo dall'ottobre 2012 come previsto».
Corrado, un film già visto, vero? «Durante la mia gestione, per nove anni ho ricevuto infinite promesse dal sindaco Sala relativamente al palazzetto. Parole, fatti mai. Nei panni dei Cremascoli sarei molto preoccupato anch'io visto che il progetto è stato approvato dal Comune oltre un anno fa. Per il momento ci si è limitati alla demolizione di quello precedente. Tutto qui. Piuttosto, stupisce che il Coni si stia prendendo così tanto tempo per prendere una decisione. Se poi i motivi sono dovuti allo stravolgimento del progetto iniziale, allora le cose cambiano».
L'ex presidente della Pallacanestro Cantù chiama dunque allo scoperto l'amministrazione comunale: «Da contribuente, rivolgo un invito formale al sindaco e agli assessori affinché rivelino finalmente alla città qual è la verità. Abbiamo, noi cittadini, il diritto di sapere così come i Cremascoli di essere informati riguardo la fine che farà il palazzetto. I proprietari sono stati sin qui anche troppo discreti nel non picchiare mai i piedi. Si tenga tra l'altro presente che, a differenza mia, loro non bussano alle porte del municipio per esigere contributi economici ma soltanto per chiedere che la causa del basket possa essere perorata dai rappresentanti istituzionali della città».
«Se questa situazione di stallo dovesse protrarsi - conclude - inviterei la famiglia Cremascoli a far fronte comune con il sottoscritto per procedere all'ampliamento del Pianella (di proprietà dello stesso Corrado, ndr): un impianto da portare a una capienza di 5-6 mila posti, adeguandolo ai tempi». Con tanti saluti al nuovo palasport.

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