Como: rivolta contro i tagli
alle corse degli autobus

Il rischio concreto di una nuova sforbiciata scatena la reazione dei sindacati e dell'opposizione. I conti, non tornano (ci sono 400mila euro in meno rispetto all'anno scorso, complici i tagli decisi a livello statale e pagati a caro prezzo dagli enti locali). E la polemica divampa

COMO Il rischio concreto di una nuova sforbiciata alle corse degli autobus scatena la reazione dei sindacati e dell'opposizione. I conti, non tornano (a disposizione ci sono 400mila euro in meno rispetto all'anno scorso, complici i tagli decisi a livello statale e pagati a caro prezzo dagli enti locali). E la polemica divampa. Anche se l'assessore provinciale ai Trasporti, Patrizio Tambini, getta acqua sul fuoco e non esclude che giovedì - dal vertice con Asf Autolinee e il Comune - possano uscire decisioni meno drastiche del previsto. Resta comunque concreto il rischio di nuovi tagli, dopo quelli già scattati nel febbraio scorso unitamente all'aumento del prezzo dei biglietti (+10%). Questa volta, peraltro, non sarà semplice individuare ulteriori "rami secchi" e potrebbero quindi esserci ricadute pesanti anche su linee molto utilizzate dai comaschi.
Sulle barricate sale la Cgil, con il segretario generale Alessandro Tarpiniche tuona: «Noi diciamo basta, ormai tutto quello che si poteva spremere è stato spremuto, sia sul fronte dei lavoratori che su quello dell'utenza. Ci sono lavoratori che oggi sono impegnati 12 ore per lavorarne 7 e non si può chiedere loro di più. Mentre i cittadini comaschi hanno dovuto sopportare corse tagliate e rincari sui biglietti. Ulteriori tagli - prosegue Tarpini - sarebbero inaccettabili e se si concretizzassero ci sarebbe sicuramente una forte mobilitazione da parte nostra. L'impressione è che l'azienda di trasporto stia facendo la voce un po' troppo grossa, approfittando dell'evidente debolezza politica di Comune e Provincia». Durissimo anche il consigliere comunale Donato Supino (Prc), da sempre battagliero sul tema dei trasporti: «Si parla tanto di federalismo, viene demandato tutto agli enti locali ma poi non ci sono le risorse e il risultato sono i tagli a scapito dell'utenza. Direi che qualcosa non quadra. Ma i problemi - aggiunge - riguardano anche la stessa Asf, perché l'ultimo bilancio si è chiuso con un utile di un milione e 800mila euro eppure vengono chiesti in continuazione sacrifici alle amministrazioni pubbliche e ai cittadini. Ricordo che Asf è per il 49% privata?». Anche Supino mette sotto accusa le amministrazioni pubbliche: «Il paradosso è che il 49% comanda sul pubblico, che ha in mano il 51%. Per lo meno, visto che fanno utili, non dovrebbero tagliare corse, mi sembra il minimo. Invece non avviene e ci sono quindi precise responsabilità da parte di Comune e Provincia, enti rappresentati da assessori che non sanno farsi sentire e contrattare con l'azienda. Altro che fornire l'indirizzo strategico, siamo succubi e l'azienda fa quello che vuole. Basta vedere quello che è successo con la linea 6: il prolungamento di 34 corse fino all'ospedale, a partire da metà giugno, è stato votato all'unanimità in consiglio ma non è ancora stato realizzato». Invita a non fasciarsi prematuramente la testa l'assessore Tambini: «Voglio avere un quadro preciso della situazione, confermo che giovedì ci sarà un incontro con l'azienda e a quel punto sarà tutto più chiaro. In effetti si parla di un impatto pari a 400mila euro imputabile ai tagli, nonostante gli interventi già attuati nel febbraio scorso. Ma ricordo che siamo partiti da una riduzione delle risorse superiore al milione e mezzo di euro, quindi abbiamo già recuperato parecchio se le stime parlano di 400mila euro in meno a disposizione. Tra l'altro - sottolinea - l'effetto dei provvedimenti che abbiamo preso nei mesi scorsi si farà sentire sul medio-lungo periodo e non è detto che si debba procedere tassativamente con altri tagli sul servizio. Dobbiamo fare un discorso di prospettiva e guardare bene i conti. Insomma, semplificando dico che oggi posso anche perdere 400mila euro se nell'arco di un anno recupero un milione. Non attraversiamo un momento facile, questo è certo, tuttavia abbiamo ancora qualche settimana di tempo per valutare bene come muoverci. Confermo che l'intenzione resta quella di non incidere ulteriormente sul costo del biglietto».

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