Cantù: verifiche sull'appalto
il palasport rischia altri ritardi

L'Autorità di vigilanza chiede di esaminare l'intero dossier - Quasi certamente si esprimerà a settembre, quindi anche dopo la Commissione del Coni che ha richiesto ulteriori approfondimenti e tornerà a riunirsi mercoledì prossimo a Roma - L'assessore Umberto Cappelletti categorico: "Non fermeremo il cantiere"

CANTU' Per aprire il cantiere del palazzetto, sempre più in ritardo, si attende solo il via libera della Commissione impianti sportivi del Coni, che dovrebbe arrivare tra una settimana. Ma al momento anche qualcun altro ha preso ad esaminare con grande cura il voluminoso malloppo di tavole e prospetti economici del palasport, l' Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. E l'esito di questa verifica, atteso per la metà di settembre, potrebbe anche portare a ulteriori e ben poco piacevoli colpi di scena. E frenare ulteriormente la realizzazione del nuovo palasport.
La decisione di presentare una segnalazione ufficiale all' Autorità in questione era stata presa nei mesi scorsi dai quattro consiglieri di Ulivo per Cantù, ritenendo, hanno sempre sottolineato, che «i cambiamenti apportati al project financing sono lesivi del principio di concorrenza». Rispetto al progetto originale con il quale la bresciana Turra si è aggiudicata l'incarico di costruire e gestire per i prossimi trent'anni l'impianto, infatti, sono state apportate modifiche anche di sostanza. In particolare, rimarcano, una piscina da quasi quattro milioni di euro non si può liquidare semplicemente come modifica. E poi l'esplosione dei costi, raddoppiati fino a superare i 50 milioni di euro, così come sarebbero aumentate le volumetrie commerciali, mentre di contro è diminuito il numero dei parcheggi disponibili.
Decisione, quella di inoltrare questa segnalazione a Roma in aprile, che ha attirato sul Partito democratico le critiche feroci dell'assessore ai Lavori pubblici Umberto Cappelletti e del capogruppo di Lavori in Corso Claudio Bizzozero. Ora in piazza Parini è arrivata ufficialmente dall'ente di controllo la richiesta di tutta la documentazione relativa al project financing, e l'autorità per la vigilanza sui contratti pubblici avrà fino a metà settembre per esprimersi in merito. Di fatto il ritardo del cantiere - che avrebbe dovuto veder postata la prima pietra per l'inizio di gennaio - nelle ultime settimane è divento all'ordine del giorno sia per via degli ultimi intoppi nell'elefantiaco iter burocratico sia perché la società di basket è tornata ad alzare la voce per chiedere certezze in merito. E la Turra ha garantito che i lavori dovrebbero prendere il via per la fine di agosto, rispettando poi l'impegno a terminarli per l'inizio del campionato 2012/2013. Ma secondo Vittorio Spinelli di Ulivo per Cantù, ora, sarebbe più ragionevole attendere il pronunciamento di metà settembre: «Da parte nostra non abbiamo voluto coinvolgere la magistratura, ma comunque un organismo di controllo super partes. Crediamo che sia avventato cominciare i lavori con le valutazioni ancora in atto, mentre una volta avuto il parere, se davvero tutto sarà in ordine come l'amministrazione dichiara, si potrà dare il via con la massima serenità e trasparenza, senza che nessuno possa rivendicare nulla né ombre». Se. Ma il fatto di essere ricorsi a questa segnalazione è ovvio segno che per il centrosinistra non sia così: «In effetti i fatti sembrano darci ragione. Mesi fa gli amministratori dicevano che le pratiche erano in ordine, ma il progetto è stato depositato al Coni solo il 27 maggio, e questo ha poi chiesto ulteriori approfondimenti». Una mossa che ha attirato molte antipatie, però: «In quanto forza politica d'opposizione effettuare un'azione di controllo è nostra responsabilità: di mezzo ancora una volta ci sono i soldi dei canturini».
L'assessore Umberto Cappelletti è categorico: «Questo è Vittorio Spinelli, questo è il Partito democratico. Questo è il partito che critica il governo accusandolo di non fare abbastanza per la crisi economica e il mondo del lavoro».
Non usa mezzi termini anche il capogruppo di Lavori in corso ClaudioBizzozero: «Il Partito democratico prima, Lega e Pdl poi, ci hanno proprio ficcato in un bel guaio. Mi sembra che abbiano fatto gara a chi è più bravo a produrre danni».

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