Mariano e i costi della politica Drastica sforbiciata ai compensi
l.barocco
MARIANO Se c'è un aspetto positivo nel valzer delle nomine e delle poltrone all'interno delle società partecipate che ha caratterizzato i primi 6 mesi di quest'anno della vita politica cittadina, è che i cambiamenti portati all'interno di alcuni consigli di amministrazione, di fatto hanno abbattuto una parte dei costi della politica: quella relativa agli stipendi pagati con i soldi dei cittadini e destinati ai membri dei vari cda. Il caso più evidente arriva dalla Mariano Comense Servizi, società privata costituita interamente con capitale pubblico, dove il precedente cda costava alle casse comunali 24 mila euro l'anno (12 mila euro lordi al presidente Franco Brenna e 6 mila euro lordi a testa ai consiglieri Franco Caspani e Carlo Tafuni), mentre adesso il sostentamento dell'organo direttivo richiede un impegno economico inferiore alla metà. La cifra di partenza, infatti, è di 10.822 euro l'anno cui dovrà essere sommato il numero dei gettoni di presenza (22,21 euro lordi) che verranno riconosciuti al nuovo presidente Nicola Viganò allo svolgimento di ogni seduta del cda: questo è possibile in quanto Viganò, essendo già assessore allo sport a Seregno, non può per legge percepire due stipendi pubblici, ma essendo amministratori in un comune non socio della Mcs, ha diritto al gettone di presenza. Inoltre anche i compensi previsti per i consiglieri Roberto Benelli e Fabrizio Crippa saranno più bassi rispetto al passato e cioè di 5.400 euro lordi l'anno in virtù della decurtazione del 10% imposta per i tagli ai costi della politica. Infine c'è da dire che la cura "dimagrante" seguita dalla Mcs quest'anno, riguarda anche il trasferimento dai locali della sede da via D'Adda (dov'era in affitto pagando qualche migliaia di euro l'anno), alla nuova sede di via Garibaldi di proprietà comunale e quindi oggi a costo zero. Un'altra partecipata che ha seguito la strada del risparmio per quanto riguarda i compensi riconosciuti ai tre membri del consiglio di amministrazione è la Pragma: dai 4.284 euro lordi mensili versati, si scenderà a 3.850 euro lordi mensili (1.400 euro lordi al presidente Armando Bracchitta, 1.300 euro lordi al consigliere Andrea Tagliabue e 1.150 euro lordi al consigliere Alberto Rivolta) passando così da una precedente spesa di 51.408 euro l'anno a 46.200 euro ogni 12 mesi. Invariati, invece, i compensi riconosciuti alla Tecum, l'azienda ai servizi per la persona, dove il presidente Amedeo Bianchi ha continuato a percepire 12 mila euro lordi l'anno e i consiglieri Francesco Motolese e Marisa Origgi 6 mila euro lordi annui a testa. Anche alla Valbe non è cambiato nulla (anche perché una decurtazione del 10% dello stipendio è già stata messa in atto dall'attuale cda guidato da Stefano Rovagnati) rimanendo così fermi ai 27 mila euro all'anno: al presidente ne vanno 15 mila euro lordi, nulla al vice Virginio Ratti e al consigliere Alberto Bartesaghi perché già amministratori pubblici, mentre Annarita Colombo percepisce 6 mila euro lordi l'anno così come l'ex collega Marco Pessina, dimessosi qualche settimana fa.