Cantù, ancora più cemento
con il nuovo piano del territorio

Lega e Pdl trovano l'accordo e inseriscono nel Pgt anche il borsino immobiliare, che consentirà di innalzare case di sei piani in centro. Meno obblighi per il privato che costruisce, arrivano anche i capannoni

CANTU' In città atterrano i volumi e si alzano i palazzi. Le cascine, invece, si allargano fino al 20% mentre di contro gli standard, i metri quadrati che chi realizzi un intervento deve cedere alla collettività, vengono dimezzati. Le vecchie botteghe, poi, cambiano volto, si riconvertono, e possono divenire negozi o, ancora, residenze. A oltre un anno dal deposito della prima bozza e dopo innumerevoli versioni e fratture nella maggioranza, l'accordo politico è stato trovato. Il che significa che da lunedì il Pgt non sarà più segreto, e pubblicato sul sito internet del Comune.
Passando in rassegna le centinaia di pagine e mappe che costituiscono la non più bozza del pgt, si capisce che in futuro non mancheranno nuovi appartamenti e anche una gruzzoletto di aree industriali. E fa la sua comparsa il cosiddetto borsino immobiliare, compravendita di diritti edificatori rivolta ai proprietari di aree e immobili individuati in zone particolari della città dove, per le normative oggi vigenti, c'è una differenza tra l'indice edificatorio di cui il privato è titolare e l'effettiva possibilità di applicarlo. Il borsino permette di sfruttare e monetizzare questo surplus di volumetrie, vendendolo.
Già individuate le cosiddette aree di atterraggio, ovvero dove potranno essere utilizzate queste cubature. Due molto grandi in centro città, attorno a via Fossano, fino a viale Madonna da una parte e fino a via Domea dall'altra. Qui, operando tramite piano attuativo, sarà possibile realizzare o recuperare nei limiti di altezza massima di 6 piani fuori terra o 21 metri. Si sale in verticale per limitare il consumo di suolo, l'idea.
Si individuano poi altre tre aree dove è possibile incrementare i volumi sino a questi valori, ma solo se i volumi in questione, appunto, siano stati acquistati al borsino. Due si trovano a Mirabello, in via Mantegna e via Dell'Artigianato. Una terza a Cantù Asnago, tra via Dei Partigiani e via Mameli, ma in questo caso riservata ad attrezzature collettive di interesse generale.
Per dare omogeneità allo sviluppo urbanistico, ha sottolineato l'assessore Alessandra Tabacco in commissione, verrà utilizzato lo strumento del piano attuativo, e sono decine quelli previsti in città. Molti ereditati dal passato e ancora fermi - per il mancato accordo tra tutti i proprietari - altri che paiono nuovi, come quelli che sorgeranno nella zona di via Arconi. Dal punto di vista residenziale, i due ambiti d'intervento maggiori previsti sono a Fecchio, via Paganella, e quello di via Sparta, dove il 30% delle abitazioni dovrà essere riservato a edilizia convenzionata. Cala, però, la quantità di standard richiesta agli attuatori, ovvero le aree da cedere alla collettività, che da una media del 50% del totale realizzato - scende al 30%.
Cascine: potranno essere recuperate ai fini abitativi o per funzioni sociali - agriturismo, le club house tipiche dei campi da golf, case di riposo - o di commercio al dettaglio, fino a un ampliamento massimo del 20% del volume in caso di ristrutturazione edilizia.

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