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Lunedì 08 Agosto 2011
Un tesoro di 600mila euro
La Spina Verde si fa bella
Meno poltrone da pagare e in arrivo i fondi dell'Unione Europea
Una legge quasi obbligata, poiché il Governo ha cancellato i Consorzi e, di conseguenza, anche il Consorzio del Parco Spina Verde, sito di interesse comunitario che ora è Ente regionale di diritto pubblico. Il consiglio d'amministrazione era formato da sette componenti, compreso il presidente, in rappresentanza dei Comuni di Como, San Fermo, Cavallasca, Parè, Drezzo e dell'amministrazione provinciale. Scenderanno a tre o a cinque, sarà il nuovo Statuto a deciderlo e dovrà essere nominato un rappresentante designato dalla Regione. Revisore dei conti: uno, invece di tre e il direttore dovrà essere iscritto in un apposito albo.
Sarà poi istituito un comitato tecnico - scientifico ed è prevista la partecipazione di associazioni ambientaliste, ma anche di cacciatori, organizzazioni di categoria, in particolare del turismo. Da quando è stato abolito il Consorzio, sono state abolite anche le indennità da poche centinaia di euro e sarà lo Statuto a decidere se dovranno essere ripristinate e su quale entità, in relazione al bilancio, 400.000 euro l'anno di risorse sulla parte corrente e fra i 600.000 e i 700.000 sugli investimenti.
Ma al di là delle leggi e delle norme che cambiano, il Parco conferma un progetto da 570.000 euro, la metà ottenuti dall'Unione Europea sul bando «Life + Call for proposal 2010» e 235.000 euro ottenuti sul bando Biodiversità 2011 della Fondazione Cariplo. La rimanente quota di circa 50.000 euro sarà assicurata dal bilancio del Parco su più annualità.
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