Erbacce e incuria a Santa Teresa
Serve un'idea per la cripta

Quattro anni dopo l'inaugurazione dell'autosilo, una larga "fetta" della piazza resta coperta di erbacce. È quella a ridosso del ponte ferroviario, in corrispondenza degli scavi che nel 2003 portarono alla luce la cripta seicentesca del convento

COMO - Quattro anni dopo l'inaugurazione dell'autosilo, una larga "fetta" di piazza Santa Teresa resta ancora coperta di erbacce. È quella a ridosso delle volte del ponte ferroviario, in corrispondenza degli scavi che nel 2003 portarono alla luce la cripta seicentesca del convento dei Carmelitani scalzi, che il Comune aveva abbattuto negli anni Cinquanta del Novecento.
La notizia, non buona, è che nonostante i mugugni di chi vorrebbe la piazza definitivamente risistemata (sotto le volte del ponte, tra l'altro, regna una certa incuria), una soluzione a brevissimo termine ancora non si intravede. Il nodo che impedisce la rimozione delle transenne e la bonifica del cantiere, riguarda i lavori di recupero della cripta, al centro di un prolungato contenzioso tra il Comune e la cooperativa che a suo tempo realizzò l'autosilo. Stabilito che, già nel 2006, la Sovrintendenza aveva disposto il recupero dell'area - con una soluzione di tipo museale che ne consentisse l'accesso ai visitatori - restava da stabilire a chi spettasse l'onere di finanziare i lavori, se all'amministrazione o alla cooperativa, che peraltro aveva già aperto i cordoni della borsa per le varianti al progetto dell'autosilo resesi necessarie dopo il ritrovamento della cripta. La cooperativa sarebbe a quanto pare disponibile a rimetterci soldi ma vorrebbe poterlo fare abbinando al recupero nel sottosuolo la costruzione di una struttura, in superficie, che abbia una destinazione commerciale (una nuova edicola?) in modo da poter recuperare le spese. «Questa era la nostra proposta - conferma l'architetto Marco Longatti, che per conto della cooperativa si sta occupando della vicenda - Ma ufficialmente non abbiamo ancora avuto risposte. Mi preme in ogni caso ricordare - prosegue l'architetto - che la cooperativa, da questa vicenda, ha avuto tutto meno che benefici: i costi per l'autosilo sono cresciuti, il numero dei posti auto è stato ridotto...». In altre parole, il privato collaborerà ancora ma il Comune non potrà non tenere conto delle sue necessità. Cosa costruire sopra la cripta? Prematuro parlarne, anche se all'epoca si era ipotizzata la realizzazione di una nuova edicola, il cui canone d'affitto avrebbe potuto, successivamente, consentire un parziale recupero delle spese.
L'appuntamento è per settembre, quando a Palazzo Cernezzi - circostanza confermata nelle ultime ore dalla stessa amministrazione - dovrebbe svolgersi un definitivo incontro con i responsabili del settore di governo del territorio. Se tutto andrà come previsto sarà quella la sede del definitivo accordo. Poi si potrà pensare a ripulire la piazza, questa volta per sempre.

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Eco di Bergamo Degrado a Santa Teresa