"La Regione tagli se stessa
Chiudiamo il Pirellino"

Il capogruppo del Pd Gaffuri: per non licenziare i i dipendenti, trasferiamoli agli enti locali

COMO - Federalismo fiscale già finito prima di nascere e tagli alle regioni: il governatore lombardo, Roberto Formigoni, ha protestato per la manovra di Ferragosto, rappresenta una punizione per la Lombardia, locomotiva d'Italia e per nulla sprecona.
«Ma davvero in Lombardia non c'è niente da razionalizzare per risparmiare sulla spesa?», chiede Luca Gaffuri, Pd, consigliere regionale comasco e capogruppo in consiglio. Forse vuol suggerire, come ha già fatto qualcuno, di chiudere gli uffici della Regione a Roma o a Bruxelles. Non lo esclude, ma la sua proposta plana direttamente sulla nostra città, tra Via Benzi, via Einaudi e Viale Varese, sul palazzo turchese, quattro piani, accanto alla basilica del Crocifisso. È il "Pirellino", sede territoriale della Regione, già da qualche anno al centro di critiche perché sottoutilizzato.
«Suggerisco di chiudere il Pirellino»: è la proposta di Gaffuri. Inaugurato nel 2001, aveva consentito di accorpare in una proprietà regionale di 1.800 metri quadrati, acquistata per otto milioni di euro da un privato, tutti gli uffici lombardi allora sparsi per la città: dieci anni fa, erano 80 i dipendenti. Adesso, sono 45; costi complessivi per gestione, manutenzione, stipendi, circa 2,3 milioni di euro l'anno.
I posti di lavoro sono intoccabili: «Certo, i dipendenti non vanno trasferiti di forza a Milano, ma potrebbero svolgere le stesse funzioni nei Comuni o in amministrazione provinciale, in convenzione con la Regione», sottolinea il consigliere Pd.

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