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Martedì 23 Agosto 2011
Piede amputato per la frana
Chiede 400 mila euro di danni
Un giovane originario di Mariano Comense si era ferito durante un'escursione in val Codera, nel comune di Novate Mezzola, a causa di un incidente in montagna: ora ha chiesto un risarcimento al Comune e agli altri enti locali interessati
L'incidente era avvenuto a giugno in Alta Val Codera, a un'ora di cammino dal rifugio Brasca. Una ragazza aveva raggiunto la capanna del Cai per chiedere aiuto, spiegando che il proprio fidanzato era rimasto coinvolto in uno smottamento. Dal Brasca il gestore Luigi Biavaschi e un alpigiano si erano diretti verso il punto dell'incidente. L'intervento era stato rapido ed efficiente, anche perché il responsabile era riuscito ad allertate il 118 nonostante l'assenza di segnale del telefonino. Il velivolo dalla Val Codera si era diretto a Como dove, purtroppo, era stata inevitabile l'amputazione del piede dello sfortunato escursionista. Sul sentiero, ben tracciato e privo di difficoltà, è ancora visibile la piccola frana. Si tratta di pochi metri cubi di roccia che si sono staccati una decina di metri più in alto. Bisogna capire se è stata provocata dagli escursionisti - ed è proprio la tesi della prima ora - o se è caduta autonomamente.
L'amministrazione comunale di Novate non commenta, per ora, la vicenda. In questa fase ci si affida ai legali per capire quali sono le contromosse da mettere in campo per la difesa. «Dopo l'incidente mi ero attivata per contattare il ragazzo ed esprimere la mia solidarietà, purtroppo non ero riuscita a parlargli direttamente», ricorda il sindaco Mariuccia Copes. Ma sulla questione della richiesta di risarcimento non ci sono commenti ufficiali da Novate.
E' comunque evidente la perplessità degli amministratori di fronte a questo sviluppo della vicenda. In un primo momento era apparsa netta la responsabilità dei due escursionisti. Dopo i soccorsi i testimoni avevano parlato di un piccolo smottamento provocato da uno spostamento della coppia al di sopra del sentiero. Ora sembra che, anziché ringraziare per il supporto ricevuto, i due giovani preferiscano puntare a un risarcimento. Probabilmente i legali del Comune e degli altri enti interessati punteranno sulle testimonianze dirette delle persone - almeno due - che avevano soccorso il giovane in attesa dell'arrivo dell'elicottero del 118. La richiesta di risarcimento è stata indirizzata a tutti gli enti locali, dalla Regione al Comune.
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