Cassazione: «La strage di Erba
causata da lucida grettezza»

Le motivazione dei giudici che hanno definitivamente condannato i congiugi Romano: «Prove inconfutabili. Rosa che mima l'omicidio del piccolo Youssef più efficace di ogni parola»

ERBA Prove inconfutabili. Una testimonianza solida. Nessuna coercizione. Nessuna follia, ma solo odio e grettezza. Queste motivazioni con le quali i giudici della corte di Cassazione hanno condannato all'ergastolo, in via definitiva, Rosa Bazzi e Olindo Romano. I giudici della suprema Corte non hanno dubbi sulla responsabilità dei coniugi di via Diaz, che hanno agito non per pazzia, ma a causa di «un meccanismo reattivo generato da sentimento di odio, grettezza, individualismo covati per lungo tempo». Nelle 62 pagine della loro sentenza i magistrati romani hanno anche spiegato che non vi è stata alcuna coercizione da parte degli inquirenti ai danni di Rosa e Olindo: «Non può essere ritenuto che sia stata operata pressione psicologica tale da limitare la libertà di autodeterminazione». Efficace viene poi descritta la mimica con la quale Rosa Bazzi ha mimato, durante la prima confessione, il delitto del piccolo Youssef: «La mimica dei colpi inferti al bimbo urlante è molto più efficace delle parole». Infine nessun dubbio sull'attendibilità del testimone, Mario Frigerio: «Ha spiegato le sue difficoltà non tanto nel fare affiorare il ricordo momentaneamente offuscato a causa del trauma, quanto alla sua difficoltà di credere che ad inveiere su di lui fosse stato il Romano, suo vicino di casa che riteneva persona per bene».

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