Furbetti del garage, è rivolta
Attacca anche il Pdl: "Non si fa"

«Una vergogna». C'è chi lo dice esplicitamente e chi sceglie giri di parole, ma la giungla di affitti dei posti auto comunali e soprattutto l'assenza di un regolamento sulle assegnazioni fa storcere il naso ai consiglieri di Palazzo Cernezzi. A prescindere dallo schieramento di appartenenza

COMO - «Una vergogna». C'è chi lo dice esplicitamente e chi sceglie giri di parole, ma la giungla di affitti dei posti auto comunali e soprattutto l'assenza di un regolamento sulle assegnazioni fa storcere il naso ai consiglieri di Palazzo Cernezzi. A prescindere dallo schieramento di appartenenza.
E più di uno chiede chiarimenti sull'affitto di un box in via Torno a 541 euro l'anno alla dirigente del settore Patrimonio Marina Ceresa (che ieri non ha voluto dichiarare nulla) e di un posto auto coperto in via Italia Libera all'ex segretario generale ora in pensione Domenico De Cesare a 404 euro l'anno, ma anche sui box in via Spartaco affittati a 1500 euro o in via Baserga a 800 euro.
Sulle barricate Emanuele Lionetti, presidente della commissione Patrimonio ed esponente di Autonomia liberale per Como che dice che «ancora una volta si discute di eventuali responsabilità per presunti danni erariali che potrebbero essere imputabili anche ai vari dirigenti nonché al loro staff». Parla di «profondo disagio poiché trattasi di persone che ben conosco» e poi precisa: «Quale presidente della commissione Patrimonio mi vedo costretto a dover indire un incontro al fine di fare chiarezza sulla vicenda, convinto che ci saranno confortanti ed esaurienti spiegazioni. Sono sconcertato e non so se sia il caso di convocare la dirigente che in questo caso è sia controllore che controllato».

Gli approfondimenti e l'intervista all'assessore al Patrimonio sullo scandalo dei box comunali su La Provincia in edicola il 14 settembre

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