Si tiene in saldo il box
per altri dodici anni

Maxi contratto fino al 2023. Il Comune di Como: era un magazzino in via Torno. In cambio ha fatto i lavori

COMO Questa volta la politica non c'entra, ma diciotto anni sono diciotto anni. È questa la durata del contratto d'affitto messa nero su bianco nella determina con cui l'allora dirigente al settore Patrimonio Domenico De Cesare (oggi nel mirino perché ha in affitto un posto auto in via Italia Libera a 404 euro l'anno) affidava, l'8 marzo del 2005, un magazzino in via Torno all'attuale dirigente del settore Patrimonio Marina Ceresa (sei anni fa lavorava all'ufficio legale). Questo vuol dire che la dirigente potrà restare nel box di via Torno fino al 2023. Solitamente nei contratti stipulati dal Comune si parla di affitti per 4 anni, poi tacitamente rinnovabili. Più del quadruplo, invece, per via Torno.
In cambio della locazione Ceresa si impegnava «a trasformare il magazzino in garage a propria spesa e cura» e per questo le è stata concessa una durata del canone tanto lunga. Nel documento si dice espressamente che «la richiesta di locazione è l'unica presentata» e che «gli inquilini dello stabile sono stati debitamente informati e nessuno degli stessi ha manifestato interesse a presentare analoga richiesta».
In pratica il Comune non ha fatto alcun bando pubblico, limitandosi a contattare gli inquilini dello stabile di proprietà dell'amministrazione in via Torno 60. Non è stato chiesto nulla, invece, ai residenti nella zona e per questo l'unica richiesta è quella dell'attuale responsabile del Patrimonio. Ed ecco allora il contratto valido 18 anni con la facoltà «del conduttore di recedere con un preavviso di almeno tre mesi da comunicarsi con lettera raccomandata e facoltà per il Comune di recesso per motivi di pubblico interesse con riconoscimento delle spese sostenute per migliore rapportate al periodo di mancato godimento».
Il canone iniziale era stato stabilito in 500 euro (oggi sono 541) annui in base a una perizia dell'ufficio tecnico fiscale del marzo del 2003, quindi di due anni prima rispetto all'assegnazione.

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