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Mercoledì 21 Settembre 2011
Barbieri solo se diplomati
E il taglio a casa sarà vietato
Addio mercato libero. D'ora in poi, per fare meches e colpi di sole, tagliare i capelli e curare manicure e pedicure estetico, parrucchieri e acconciatori, anche a Como, dovranno avere il patentino.
Pena, la sospensione dell'attività fino al divieto di esercizio nel caso di violazioni reiterate. Lo stabilisce il nuovo regolamento regionale, concepito per tutelare i consumatori e garantire una seria e libera concorrenza agli operatori del settore.
Infatti, il decalogo del buon parrucchiere prevede che i locali di acconciatura siano sempre puliti e sicuri, con una differenziazione di orari di apertura e chiusura da centro a periferia e l'obbligo di esporre in vetrina il listino dei prezzi. All'interno dei saloni dovrà sempre essere presente il titolare, o un suo sostituto in caso si possiedano più sedi, e costui non potrà essere sorpreso in assenza dei requisiti fondamentali per svolgere la professione.
Inoltre, le parrucchiere non potranno, a tempo perso, recarsi a casa della conoscente per omaggiarla di una piega comodamente nel bagno di casa e a prezzo ridotto. Un modo per raggranellare qualche spicciolo che, complice la crisi, ha preso negli ultimi anni sempre più piede. Sarà, invece, possibile fare eccezione e varcare le mura casalinghe solo in caso di malattia del cliente o in occasione di eventi sportivi, fiere, sfilate di moda. Oppure per recarsi presso case di cura, caserme o altri luoghi con i quali siano state stipulate convenzioni. Per esercitare la prestazione professionale si dovrà possedere un titolo di abilitazione rilasciato dalle commissioni provinciali dell'artigianato e saranno guai seri, ravvisabili in ammende, se le apparecchiature non saranno sottoposte a verifiche periodiche e i locali non saranno dotati di presidi di primo soccorso. Vietata pure qualsiasi attività didattica nei negozi, a meno che non si tratti di corsi di aggiornamento professionale riservati al personale dipendente.
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