Affittopoli, il Comune:
"Alziamo gli affitti"

Como: l'assessore al Patrimonio, Enrico Cenetiempo, si difende:«Abbiamo ereditato una serie di situazioni dal passato e le stiamo analizzando, andando indietro anche di 30 anni. Non è semplice, serve tempo e per questo non abbiamo dato risposte immediate»

COMO Canoni stracciati per box e appartamenti affittati a dirigenti o dipendenti comunali. Nessun regolamento e niente bandi per l'assegnazione dei garage. Anche la Finanza nei giorni scorsi ha bussato a Palazzo Cernezzi, portando via valanghe di documenti. Ora l'assessore comunale al Patrimonio, Enrico Cenetiempo, si difende e annuncia un giro di vite.
«Abbiamo ereditato - dice - una serie di situazioni dal passato e le stiamo analizzando, andando indietro anche di 30 anni. Non è semplice, serve tempo e per questo non abbiamo dato risposte immediate. I canoni e i contratti finiti sul giornale in queste settimane risalgono quasi tutti a diversi anni fa e peraltro credo rispettassero le norme dell'epoca. Il punto è che le norme sono cambiate, si facevano cose che adesso non sono più consentite e quindi è vero che bisogna fare una revisione».
Quanto ai canoni bassissimi chiesti ad alcuni dirigenti e dipendenti: «Non è il settore Patrimonio a decidere le cifre e non lo dico per fare lo scaricabarile. La procedura prevede che l'ufficio tecnico produca una perizia, firmata in ultima analisi dal dirigente Antonio Ferro. Noi ci basiamo su quel documento per il contratto».
L'annunciata revisione scatterà alla scadenza dei contratti e in molti casi, ancora per anni, nulla cambierà.

Leggi l'approfondimento su "La Provincia" del 2 ottobre

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