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Giovedì 06 Ottobre 2011
Pensioni on line a Como
Tutti in coda agli sportelli
Stop alla carta per ogni tipo di prestazione: è la disposizione dell'Inps e prevede l'utilizzo esclusivo del canale telematico, cioè del computer, per le domande di servizio, pensioni, maternità, lavoro, assegni, trattamenti, ricorsi e rimborsi.
Gli utenti si riversano sui 13 patronati della città, sindacati, Acli ed organizzazioni economiche, entrano con le copie dei documenti, chiedono la compilazione on line delle domande, escono con la ricevuta. Sono costretti a cercare un patronato, perché non dispongono di Internet a casa propria, ma soprattutto trovano difficile e rischioso il fai - da - te, temono di sbagliare e di perdere diritti e benefici.
Forse non sapranno mai che la carta c'è ancora e verrà consegnata all'Inps dal patronato stesso. Infatti, per essere valida la domanda, dev'essere corredata dalla firma digitale che non c'è, non è possibile chiederla all'utente. Dunque, l'atto viene spedito su Internet e l'Inps comincia a lavorare la pratica. Poi arriva il fascicolo.
«I patronati stanno svolgendo un lavoro per conto dello Stato e delle sue istituzioni », osserva Gabriella Bonanomi (nella foto tonda), segreteria Cgil. «Ci siamo trovati in carico un servizio che sta sottoponendo a dura prova il nostro personale - sottolinea - Un numero, tra i tanti: in due mesi abbiamo trattato atti per sei mesi, 22mila. Per attenuare i disagi, abbiamo diviso gli sportelli: pensioni, invalidità, inabilità da una parte; domande in tema di lavoro dall'altra». Nessun compenso per le pratiche trattate nell'interesse del lavoratore e del pensionato, pratiche che prima venivano consegnate su carta all'Inps.
Arrivano e-mail drammatiche dagli uffici del territorio: «Qui è un delirio», è il tono di un messaggio pervenuto al patronato Cisl. «Sono gli stagionali, applicati al settore del turismo e del commercio - spiega Giovanna Tettamanti, responsabile del patronato di via Rezzonico - il 30 di settembre, sono stati licenziati per fine stagione. Presentano da noi la domanda di disoccupazione da inoltrare all'Inps».
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