Le mani sul futuro dello stadio
Negozi al Sinigaglia o trasloco

Due ipotesi per lo stadio Sinigaglia. Uno prevedererebbe la localizzazione definitiva negli 800mila metri quadrati della piana di Brugo, a Villa Guardia.

COMO Si torna a parlare del destino del Sinigaglia. Sul cui futuro si accumulano nuovi punti interrogativi, legati a due aspetti. Da una parte la nuova legge sugli stadi voluta dal senatore comasco Alessio Butti («se tutto andrà bene - spiega il diretto interessato - sarà definitivamente approvata entro l'anno»), dall'altra la scelta di localizzare definitivamente negli 800mila metri quadrati della piana di Brugo, a Villa Guardia, la sede di un nuovo, ipotetico impianto.
È l'incontro scontro di due ipotesi (traslocare o restare) che secondo alcun osservatori sarebbero anche all'origine degli attuali malumori attorno al Calcio Como, società appetita anche da nuovi investitori.
«Stiamo lavorando in pieno accordo con il Comune di Villa Guardia - conferma Giuseppe Cosenza, dirigente del settore territorio dell'amministrazione provinciale - L'obiettivo comune è quello di sancire definitivamente la possibilità di realizzare non già un semplice stadio ma una infrastruttura sportiva di interesse sovracomunale. È chiaro che, comunque, una operazione di questo genere non può concretizzarsi soltanto tramite un pgt: il suo strumento attuativo è un accordo di programma che coinvolga anche provincia e comune». A Cosenza fa eco il sindaco di Villa Guardia Alberto Colzani, che conferma l'avvenuta, unanime approvazione del progetto in commissione urbanistica: «A disposizione ci sono 800mila metri quadrati di terreni. Una parte dovrà restare verde, a destinazione puramente agricola, una parte sarà destinata alla realizzazione di un impianto sportivo, non una stadio punto e basta, che rischierebbe peraltro di restare una cattedrale nel deserto, ma una struttura polifunzionale, che offra servizi di interesse per tutto il territorio comunale, commerciale, sportivi, culturali». L'identikit è perfettamente speculare al modello cui fa riferimento il senatore Butti nella compilazione di una legge pensata con il fine di sdoganare, anche nel nostro Paese, un modello di stadio davvero europeo: «Il vantaggio - conferma il parlamentare comasco - è quello di poter disporre di una struttura che vive ogni giorno, e non una volta ogni due settimane. A livello di stadi, del resto, nel nostro Paese siamo fermi ai mondiali di Italia 90, scandalo immane. È ora di voltare pagine».

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Eco di Bergamo Lo stadio Sinigaglia