Il miracolato di don Guanella
«Per la prima volta a Como»

«Non ho parole, non riesco ancora a credere ai miei occhi, mai avrei pensato di trovarmi qui oggi». Queste le espressioni di William Glisson, il trentenne  americano "miracolato" per intercessione di don Guanella, che ieri per la prima volta ha messo piede a Como, la città dove il sacerdote di Fraciscio canonizzato la scorsa domenica da Benedetto XVI, ha maturando il suo carisma.

COMO «Non ho parole, non riesco ancora a credere ai miei occhi, mai avrei pensato di trovarmi qui oggi». Queste le espressioni di William Glisson, il trentenne  americano "miracolato" per intercessione di don Guanella, che ieri per la prima volta ha messo piede a Como, la città dove il sacerdote di Fraciscio canonizzato la scorsa domenica da Benedetto XVI, ha maturando il suo carisma.  Era in fin di vita, quasi dieci anni fa, ed è inspiegabilmente guarito William Glisson, trentenne, che al santo comasco, deve ogni respiro, deve il miracolo di un'esistenza che sembrava irreparabilmente spezzata ed è stata risanata. Ieri, frastornato dall'emozione, ha varcato i luoghi, le stanze dove la memoria di Luigi Guanella è tangibile  -visitando il museo presso la Casa guanelliana in via Grossi- quasi trattenendo il respiro,  con lo stupore di chi si accosta per la prima volta ad una paternità che per certi versi è ancora sconosciuta, distante, tutta da esplorare. Entrato poi nel santuario del Sacro Cuore, William si è avvicinato all'altare, alla teca di vetro che custodisce la salma di San Luigi Guanella, lasciando trasparire una commozione incontenibile. In ginocchio, sotto i flash dei fotografi, è rimasto per lunghi istanti con una mano poggiata sul vetro dell'urna, quasi volesse allungare una carezza o toccare quella realtà misteriosa che ha segnato il corso del suo destino.

Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola giovedì 27 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA