Proserpio, dopo i furti in casa
arrivano le telecamere

L'amministrazione comunale intende intervenire per posizionare un sistema di videosorveglianza in paese

PROSERPIO Dopo la visita dei ladri a diverse ville di via Diaz nella notte del 25 ottobre, l'amministrazione comunale intende intervenire per posizionare un sistema di videosorveglianza in paese. Già nella prossima seduta del consiglio comunale verrà presentato un regolamento per poi passare al reperimento dei fondi e all'avvio della gara d'appalto.

«Il nostro intento  - spiega il sindaco, Elisabetta Fontana - è d'intervenire il più presto possibileper motivi di sicurezza. Non è per niente bello avere delle persone che ti entrano in casa, c'è il rischio di restare traumatizzati. Subito dopo gli episodi abbiamo chiesto alle forze dell'ordine d'intensificare i passaggi in paese».

Nella prima seduta utile del consiglio comunale sarà presentato un regolamento di videosorveglianza: «Si tratta di un atto necessario - continua il sindaco - per poi posizionare le videocamere in paese. Cercheremo d'intervenire nel più breve tempo possibile».

Il controllo degli accessi a Proserpio non è certo difficile: «Ci sono in pratica tre strade, una d'entrata e due d'uscita, se consideriamo anche la via Diaz. Basterebbe mettere alcune videocamere funzionanti anche nelle ore notturne, magari con un sistema per leggere e memorizzare la targa. Prima però bisogna appunto presentare il regolamento». Il sindaco è stupito dei diversi furti avvenuti sul territorio comunale: «Credo sia un problema generalizzato, capita da noi come in altri paesi. Dobbiamo cercare di limitare il fenomeno in qualche modo».

Una settimana fa i ladri avevano visitato quattro abitazioni una di fila all'altra, rompendo i vetri e forzando le porte per entrare negli appartamenti. Una donna li ha visti chiamando i carabinieri. Dopo i tre furti tentati ed aver atteso l'allontanarsi delle forze dell'ordine, l'unico furto riuscito, bottino una katana non affilata, la spada lunga giapponese nota per l'utilizzo nell'harakiri, due macchine fotografiche e due computer

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