Drezzo ricorda don Giovanni
a un anno dalla scomparsa

Pubblico delle grandi occasioni sabato sera in biblioteca per ricordare don Giovanni Valassina, parroco del paese dal 1988 al 2009 e molto noto per i suoi scritti

DREZZO - Pubblico delle grandi occasioni sabato sera in biblioteca per ricordare don Giovanni Valassina, parroco del paese dal 1988 al 2009. «Parroco pater familiae di un ameno paese collinare di 1200 abitanti» lo ha definito il sindaco Cristian Tolettini mentre l'assessore alla cultura Desireè Zamarian, premiando il neo diplomato Daniele Pozzi, ha sottolineato che «è giusto ricordare don Giovanni in questa sede, perché lui era sempre presente nella cerimonia delle borse di studio, a premiare i ragazzi che si erano distinti in ambito scolastico. Il suo sogno era una biblioteca arricchita dalle tesi di tutti i laureati drezzesi, a dimostrazione della crescita culturale del paese».

Il suo editore Michelangelo Camilliti, ha rammentato la comune passione per la poesia, tracciando il ritratto del "poeta". «Viveva la sua vocazione - ha detto - con intensità ed impegno. Lo stesso con il quale osservava il mondo in cui viveva attivamente, in cui faceva il prete ruspante, come amava definirsi. Ha donato pagine di grande valore, abbiamo realizzato insieme quattro pubblicazioni, ma più di quell'inchiostro - testimonianza letteraria di un sentire genuino, di un animo nobile - porto nel cuore don Giovanni amico, l'uomo che aveva sempre un sorriso e quella pacatezza che al solo sguardo ti donava qualcosa di prezioso».

Ivo Mancini, per la commissione cultura: «Don Giovanni è stato per tutti noi punto di riferimento spirituale e morale e lo è stato anche per quanto riguarda la promozione culturale in paese. Appena giunto aveva dato alle stampe "Dal silenzio verde", che sottolineava il distacco dalla precedente dimensione cittadina. Poi "Sul sagrato a parlare di speranza" a suggello della liason poetica con padre David Maria Turoldo di cui fu amico per anni. Raccontava che la persona che lo stimolò a scrivere fu proprio un drezzese, tanti anni fa, don Modesto, parroco - scrittore di Ponna, cui rispose "Che ci vuole a scrivere, lo so fare anch'io". Nella sua lunga corrispondenza collezionò anche i ringraziamenti di Oriana Fallaci, di Ermanno Olmi e di Monsignor Ravasi».

Poi una citazione dall'ultimo libro di don Giovanni, quando si immaginava di andarsene al "crepuscolo di una sera magica, con tutti gli amici del cuore".
Si sono poi esibiti in un recital di poesie, tratte dall'ampia opera del sacerdote Vito Trombetta, Rosanna Pirovano, Lella Greco, Roberto Motta e il giovane poeta drezzese Rodolfo Cerè. Ha chiuso la serata il profondo intervento del professor Giorgio Terragni con una rivisitazione della storia di don Giovanni sacerdote nelle sue esperienze di Gemonio, Menaggio, Mezzegra e Sant'Agata.

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