Faloppio, l'alpino morto in Germania
adesso riposa accanto al fratello

FALOPPIO Sepolto dopo settant'anni accanto al fratello, anche lui caduto in guerra, l'artigliere Alpino Carlo Borghi, morto nel corso di un bombardamento nel campo di prigionia di Gelsenekierehen- Buer- campe- Fersthaus, in Germania.

La celebrazione del IV Novembre è iniziata, alle 8,45, con il trasferimento dell'urna dal cimitero di Gaggino al monumento ai Caduti, a Camnago. Qui il sindaco, Eugenio Aiani, ha ricordato gli orrori della Seconda guerra mondiale e i momenti più significativi della vicenda di Carlo Borghi, partendo dal 23 dicembre 1941, quando giunse al centro di mobilitazione di Bergamo da dove raggiunse il Secondo reggimento Artiglieria Alpina di Merano fino alla cattura da parte dei tedeschi il 9 ottobre 1943 e la deportazione nel campo di prigionia di Gelsenekierehen dove è deceduto in seguito a bombardamento il 17 Gennaio 1945.

Al termine la benedizione del cippo ai caduti e dell'urna da parte del parroco della comunità pastorale di Faloppio, don Giovanni Illia.

 Alle 9,45 corteo e celebrazione della messa nella chiesa parrocchiale, a Camnago, alla presenza di autorità, associazioni e gruppi Alpini delle due frazioni, e a seguire il saluto all'artigliere Carlo Borghi e la sepoltura accanto al fratello Giuseppe, le cui spoglie erano rientrate dalla Croazia nel 1962.
Alla cerimonia commemorativa hanno assistito la figlia Carla nata circa un mese e mezzo prima della partenza di suo padre al fronte. Resti che erano rientrati dalla Germania, in Italia sabato scorso 29 ottobre, accolti all'aeroporto della Malpensa dalla stessa figlia e dal nipote Ambrogio, artefici entrambi dell'arrivo a Faloppio dei resti del congiunto.