Dal centro a Prestino e Sagnino
Ecco la mappa della città al buio

Il caso più eclatante resta quello di Prestino, un quartiere letteralmente al buio. Ma l'illuminazione pubblica è carente anche in tante altre zone di Como

COMO Il caso più eclatante resta quello di Prestino, un quartiere letteralmente al buio. Ma l'illuminazione pubblica è carente - a causa di guasti più o meno gravi - anche in tante altre zone della città. Problemi seri sono segnalati da mesi in via Per San Fermo (lungo gran parte della strada regna l'oscurità), inoltre diversi lampioni non funzionano in via Anzani nel tratto tra via Leoni e via Magenta, a Sagnino (via Segantini, via Negri, via Sagnino), in via Oltrecolle.
L'elenco cambia di giorno in giorno visto che le segnalazioni si moltiplicano e, non appena il Comune riesce a risolvere qualche criticità, spuntano situazioni analoghe in altre vie.
Anche perché l'amministrazione si limita a interventi tampone, complice la carenza di risorse. E così ci sono intere zone di Como caratterizzate da un'illuminazione "a singhiozzo", sempre a rischio black out. I lampioni funzionano per qualche tempo, poi cedono di nuovo. Si tratta, non a caso, di strade e quartieri finiti spesso alla ribalta delle cronache (il consigliere Mario Molteni, in particolare, stila periodicamente una mappa): viale Varese e viale Battisti, la tangenziale, tutta l'area intorno allo stadio Sinigaglia, ma anche via Bellinzona e via Acquanera ad Albate.
È un circolo vizioso imputabile soprattutto alle pessime condizioni degli impianti, vecchi e malridotti. Tanto che l'unica soluzione, secondo l'assessore comunale Stefano Molinari, è bandire una gara per affidare la manutenzione e la fornitura dell'energia a un unico soggetto, cui spetterà anche il compito di rifare completamente buona parte della rete. Il Comune si è mosso fin dall'anno scorso in questa direzione, ma le procedure sono complicate e l'iter avanza al rallentatore. In sintesi, Palazzo Cernezzi ha chiesto e ottenuto da un professionista esterno una relazione sulla salute degli impianti cittadini, fondamentale per stimarne il valore.
La cifra attualmente è oggetto di contrattazione con Enel Sole - proprietaria dei pali - e una volta raggiunto l'accordo finirà nel bando di gara. Il meccanismo studiato dal Comune prevede, infatti, che il vincitore si accolli anche il costo dell'impianto, in modo che l'amministrazione - tecnicismi a parte - possa girare le risorse a Enel Sole e acquisire così la proprietà senza sborsare formalmente un euro (per questo non ci sono cifre a bilancio). L'azienda che vincerà l'appalto otterrà non solo la manutenzione ma anche il contratto per la fornitura di energia elettrica

Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola venerdì 12 novembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA