Tre nomi per il Monti comasco
De Santis, Taborelli e Pusterla

Un "Mario Monti" per salvare Como. L'idea piace alle associazioni di categoria del territorio, concordi nel valutare positivamente la prospettiva di un sindaco «tecnico più che politico», anche in considerazione del fatto che le condizioni della città sono problematiche tanto quanto quelle del Paese.

COMO Un "Mario Monti" per salvare Como. L'idea piace alle associazioni di categoria del territorio, concordi nel valutare positivamente la prospettiva di un sindaco «tecnico più che politico», anche in considerazione del fatto che le condizioni della città sono problematiche tanto quanto quelle del Paese. E in vista delle elezioni amministrative della primavera prossima, le categorie fanno i nomi di tre persone esterne ai partiti, considerate ideali per la carica di primo cittadino. Il più gettonato è l'attuale presidente della Camera di commercio, Paolo De Santis. Ma c'è anche chi punterebbe sull'ex numero uno degli industriali Ambrogio Taborelli. E chi vorrebbe una donna a Palazzo Cernezzi: Giulia Pusterla.
Il presidente di Confartigianato Marco Galimberti sostiene: «Sicuramente serve una figura che abbia le competenze per risollevare le sorti della città. Non arrivo a dire che debba essere per forza estranea ai partiti, ma deve saper cambiare passo rispetto a quanto avvenuto finora. Insomma, abbiamo bisogno di qualcosa di molto diverso. Il nome di Paolo De Santis metterebbe d'accordo tutti, ha sempre dimostrato attaccamento alla città e ha realizzato progetti importanti. La sua concretezza servirebbe. Ecco, per Como ci vorrebbe proprio una persona concreta, che sappia individuare pochi obiettivi e raggiungerli. Gli artigiani? Non mi risulta che qualcuno dell'associazione voglia scendere in campo, ma possiamo metterci in gioco e dare un contributo in altro modo».
Nota il direttore dei costruttori dell'Ance, Valter Ferrario: «A livello locale, se non si è legati ai partiti difficilmente si riesce a primeggiare alle elezioni. Perché i partiti sono macchine da guerra e una civica rischia di restare schiacciata. Una persona proveniente dal mondo dell'imprese potrebbe farcela se appoggiato dalla politica e sarebbe molto bello se qualcuno si proponesse. Un nome? A noi De Santis andrebbe più che bene, avrebbe il nostro sostegno. Sto andando proprio adesso alla riunione del "tavolo dei presidenti", si parlerà anche di elezioni. Chissà».
Ma in serata, dopo l'incontro, il leader di Confindustria Francesco Verga (ha presieduto il vertice) spiega che bisognerà attendere: «Il tavolo non si riuniva da tempo, per ora nessuna novità. Solo opo il prossimo incontro potrebbe uscire qualcosa sulle elezioni». Quanto all'idea di un "Monti comasco": «Se una persona estranea ai partiti riesce a coagulare intorno a sé un consenso sufficiente, perché no? Sarebbe utile anche a Como una persona del fare e non del parlare. Quella di De Santis sarebbe una soluzione fantastica ma mi pare non sia disponibile».
Sceglie la provocazione il direttore di Cna Alberto Bergna: «Perché non chiediamo al prefetto di indicare il prossimo sindaco? Dal voto ultimamente non sono arrivate le persone giuste, quindi anche a Como potremmo evitare di andare alle elezioni, come a livello nazionale. Scherzi a parte, mi sembra che ci sia un certo fermento in città, i comaschi stanno partecipando a tanti incontri dedicati al futuro di Como. Un nome? La commercialista Giulia Pusterla».
Aggiunge il presidente di Confcommercio Giansilvio Primavesi: «Senz'altro abbiamo bisogno di gente preparata. La persona giusta sarebbe De Santis, gliel'ho detto più volte ma ha sempre risposto no. Vedremo se qualcun altro avrà voglia di impegnarsi, per ora noto una gran confusione. Di sicuro non invidio il prossimo sindaco». E il presidente degli architetti Angelo Monti: «Credo che le persone valide in città non manchino, potrei citare Paolo De Santis o l'ex presidente degli industriali Ambrogio Taborelli. Ma è ovvio che chiedano delle garanzie prima di intraprendere un percorso ed è difficile che le ottengano».

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